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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO

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Messaggio  Vittorio E. Polito Lun Nov 26, 2012 6:51 am

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Messaggio  Vittorio E. Polito Mar Nov 27, 2012 6:52 am

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Messaggio  Vittorio E. Polito Mer Nov 28, 2012 5:05 pm

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28 NOVEMBRE 2012 - PAG. 15

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty PREGHIERE E ROMANZI IN DIALETTO BARESE AL CIRCOLO UNIONE DI BARI

Messaggio  Vittorio E. Polito Ven Nov 30, 2012 6:35 am

NEL BELLISSIMO E SPLENDIDO SALONE DELLE FESTE DEL CIRCOLO UNIONE DI BARI SONO STATI PRESENTATI AD UN NUMEROSO PUBBLICO I VOLUMI IN DIALETTO BARESE “PREGÁME A LA BARÉSE” DI VITTORIO POLITO E ROSA LETTINI TRIGGIANI (LEVANTE EDITORI) ED IL ROMANZO SATIRICO “DA ADÀME AD ANDRIÒTTE” DI DOMENICO TRIGGIANI E ROSA LETTINI (SCHENA EDITORE).
NOTEVOLI ED INTERESSANTI GLI INTERVENTI DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO DOTT. GIACOMO TOMASICCHIO, DEL PROF. FRANCESCO DE MARTINO E DEL DOTT. NICOLA VENEZIANI, CHE HA MODERATO L’EVENTO. ROSA LETTINI TRIGGIANI HA DECLAMATO ECCELLENTEMENTE BRANI E PREGHIERE PRESENTI NEI DUE TESTI.
DOMENICO TRIGGIANI E GLI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA “ZINGARELLI” DI BARI HANNO CONTRIBUITO CON LE LORO PERFORMANCE, ALLA PERFETTA RIUSCITA DELL’EVENTO.
RINGRAZIO PERTANTO, ANCHE A NOME DELLA SIGNORA ROSA LETTINI TRIGGIANI, IL DOTT. GIACOMO TOMASICCHIO PER L’INVITO E PER AVER MESSO A DISPOSIZIONE UNO DEI LUOGHI PIÙ PRESTIGIOSI DELLA NOSTRA CITTÀ, IL PROF. FRANCESCO DE MARTINO ED IL DOTT. NICOLA VENEZIANI PER I LORO MAGISTRALI INTERVENTI, LA PROF. VALERIA CRISTIANO ED I DOCENTI ANNA GISSI, CATERINA FICARELLI E FRANCESCO SCODITTI PER AVER CONSENTITO LA PRESENZA DEGLI STUDENTI, CHE CON I LORO CONTRIBUTI MUSICALI HANNO CORONATO IL SUCCESSO DELL'EVENTO.
UN GRAZIE AL PIANISTA DOMENICO TRIGGIANI CHE CI HA ALLIETATI CON LE MUSICHE DI MENDELSSOHN ED A TUTTO IL PUBBLICO PER LA NUMEROSA E CALOROSA PARTECIPAZIONE.

Vittorio Polito

Gli studenti che hanno partecipato alla serata

Pianisti:
ANNA CORMIO, SERENA GIANNINI, FRANCESCO LUPELLI, BERNADETTE PULPITO, LIDIA TRANCHINA;
Violinisti:
RICCARDO CHIARAPPA, GIORGIA COLACI, FEDERICA COLUMBO, CHIARA DIRETTO, DAVID MACCHIONE, MARICA SASSANELLI, SARA TEDESCHI;
Flautisti:
VALERIA VALENTINI, FRANCESCA GALLONE, VITO ROPPO,
LUISA PISCITELLI PAOLA FRANCABANDIERA, ESTER DI COSMO.



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Da sinistra: Vittorio Polito, Francesco De Martino, Giacomo Tomasicchio, Nicola Veneziani e Rosa Lettini TriggianiDIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Dsc_1512 DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Dsc_1513

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Rosa Lettini Triggiani (a sinistra) e la a prof. Caterina Ficarelli mentre accompagna gli studenti
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Domenico Triggiani e la prof. Anna Gissi
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty PRESENTATO “PREGÁME A LA BARÉSE” ALL'UTE "PUGLIEUROPA" DI BARI

Messaggio  Vittorio E. Polito Sab Dic 01, 2012 8:01 am

PRESENTATO DA NICOLA VENEZIANI IL VOLUME DI VITTORIO POLITO E ROSA LETTINI TRIGGIANI "PREGÁME A LA BARÉSE - PREGHIAMO IN DIALETTO BARESE" (Levante Editori)
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty DAL "GIORNALE DI PUGLIA" - 1° DICEMBRE 2012

Messaggio  Vittorio E. Polito Dom Dic 02, 2012 11:02 am

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http://www.giornaledipuglia.com/2012/12/allute-puglieuropa-preghiere-e-dialetto.html

2 dicembre 2012

All’UTE “Puglieuropa” preghiere e dialetto con Vittorio Polito e Rosa Lettini Triggiani
09:06 | Raccolto in: Cultura e Spettacoli | Pubblicato da: Giornale di Puglia


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Felice Di Maggio

Si è parlato di preghiere e di dialetto nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Romanazzi” nell’ambito del programma “Incontro con l’autore” dell’UTE “Puglieuropa” di Bari.
Presenti gli autori del volume “Pregáme a la barése – Preghiamo in dialetto barese”, Vittorio Polito e Rosa Lettini Triggiani (Levante Editori), è intervenuto il presidente dell’UTE “Puglieuropa”, Francesco Minervini che ha presentato gli autori porgendo il saluto del Consiglio Direttivo e dei soci dell’Associazione che presiede. Egli ha sottolineato, tra l’altro, l’attività del giornalista e scrittore Vittorio Polito, che molto si dedica alla diffusione e valorizzazione delle tradizioni popolari e della lingua dialettale barese, sia attraverso i suoi articoli giornalistici che attraverso i suoi libri sulla baresità, e della signora Rosa Lettini Triggiani, attrice e scrittrice, sottolineando la bontà di questo originale libro scritto in dialetto e dedicato alla preghiera, un mezzo di comunicazione tra l’individuo e Dio, cosa che avviene anche in altre religioni.

È intervenuto quindi Polito che ha salutato i presenti ed ha illustrato i motivi per cui ha scritto insieme a Rosa Lettini Triggiani il tascabile delle preghiere in dialetto con traduzione a fronte, compiendo la duplice operazione di tradurre le più comuni preghiere del cristiano nel tentativo di indurre il cristiano a pregare e salvaguardare la lingua dei nostri padri, il dialetto barese.
Il relatore Nicola Veneziani, cardiologo, cultore delle tradizioni popolari della nostra Puglia, dopo il saluto, ha ricordato il commediografo e scrittore Domenico Triggiani (consorte di Rosa Lettini, scomparso qualche anno fa), autore insieme alla moglie del volume “Da Adàme ad Andriòtte” (Schena Editore), unico romanzo storico satirico in dialetto barese, del quale si è fatto qualche cenno mentre Rosa Lettini ha letto alcuni brani.

Veneziani ha fatto un dotto excursus sulla lingua italiana ed il dialetto barese trattando quindi magistralmente l’argomento dell’incontro: le preghiere e il loro significato nella lingua barese. Quindi ha parlato della poesia dialettale citando le opere di alcuni autori molto famosi: Francesco Saverio Abbrescia, Gaetano Savelli, Giovanni Panza, Giuseppe De Benedictis, ecc.
Rosa Lettini Triggiani ha declamato brillantemente alcune preghiere dedicate ed inserite nel libro, insieme a poesie dialettali a sfondo religioso di Peppino Franco, Giovanni Panza e Giuseppe Gioia, leggendo alcune pagine tratte dal volume “Da Adàme ad Andriòtte”, molto apprezzate dal numeroso pubblico.

Veneziani, infine, non ha dimenticato neanche San Nicola riferendo alcune curiosità sul nostro protettore e facendo declamare, in conclusione, la “Preghíre du navegànde a Sànda Necóle”, che ci piace riportare.


PREGHÍRE DU NAVEGÀNDE
A SÀNDA NECÓLE

Gloriùse e sànde vèscheve de Crìste, Necóle,
ca giá da tànde e tànde tímbe víne nemenáte
cóme protettóre speggiàle de ci fatìche o viàgge pe máre,
ammíne a mè u sguàrde tú clemènde.
Addemànne a Dì aiùte pe mè, ca u máre addó fatìgghe
me iè sèmbe amìche, ca le presùne care pènzene a mè
sènza téme e m’aspèttene che fedùgge.
Non si permettènne ca u schembòrte
pìgghie u sobravvínde sópe a mè nànze o perìggue,
ma fá ca m’arrecòrdeche sèmbe
ca la paróla tó a Dì vàle e tu no mànghe má
de ièsse vecìne a ci iàve abbesègne.
Sànda Necóle gloriùse, ji crèdeche, sènza méne,
ca la domànda tó a Dì
non àva remanè sènze a ièsse ascoldàte
da ci abbacó le vínde e calmó la tembèste,
Gesecriste, Segnóre nèste,
ca vive e règne pe le sèggue de le sèggue.
Amèn
Vittorio E. Polito
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty DAL "GIORNALE DI PUGLIA" - 3 DICEMBRE 2012

Messaggio  Vittorio E. Polito Lun Dic 03, 2012 9:18 am

http://www.giornaledipuglia.com/2012/12/dialetto-e-preghiere-protagonisti-nello.html
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3 DICEMBRE 2012

Dialetto e preghiere protagonisti nello splendore del Circolo Unione


08:47 | Raccolto in: Cultura e Spettacoli,Territorio | Pubblicato da: Giornale di Puglia


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Roberta Calò

«Negli interstizi della lingua si nascondono i significativi segreti della cultura» (Adrienne Rich) e dei valori che costituiscono la storia, i valori, le tradizioni di ogni essere umano in ogni epoca. La lingua non è un modo di esprimersi, ma è l’identità stessa di un popolo che in essa si rispecchia. «Qual’è la miglior lingua? − Leggo Shakespeare, e dico, è l’inglese − leggo Virgilio e dico è il latino − leggo Dante e dico è l’italiano − leggo Richter, e dico, è il tedesco − leggo Porta, e dico è il milanese» (Carlo Dossi). Due grandi scrittori locali contemporanei dal canto loro risponderebbero “il barese”. Vittorio Polito, giornalista e scrittore, Rosa Lettini Triggiani, scrittrice e attrice, e Domenico Triggiani, scrittore, hanno fatto della loro baresità il punto di forza per realizzare due importanti opere che rievocano l’importanza e l’eccellenza del nostro dialetto. Polito e Lettini, autori di “Pregáme a la Barése" (Levante Editori), hanno rappresentato l’ancestrale connubio sussistente tra lingua e fede pubblicando nel loro volume il “Padre Nostro”, il “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli”, il “Credo”, il “Rosario”, alcune preghiere dedicate alla Madonna Odegitria, a Sant’Antonio, San Nicola, San Pio ed alla Beata Elia in dialetto barese. Triggiani e Lettini, autori di “Da Adàme ad Andriòtte” (Schena Editore) hanno dato voce ad un romanzo storico-satirico in vernacolo barese che tratta i più svariati argomenti: “la criazziòne du mùnne” (la creazione del mondo), “Bàre d’aijre a jòsce” (Bari da ieri a oggi), “da la nàscete de Ròme a la mòrte de Gesù” (dalla nascita di Roma alla morte di Gesù), “Terròrisme, piddù e malavìte” (P2 e malavita), “Andriòtte e la fine de chèssa stòrrie" (Andreotti e la fine della storia).

La presentazione dei due volumi è stata accolta, per gentile concessione del presidente Giacomo Tomasicchio, dallo splendore del Salone delle Feste del Circolo Unione, al primo piano del Teatro Petruzzelli di Bari,alla presenza degli autori, dei professori De Martino e Veneziani, e dei ragazzi del corso sperimentale di musica dell’istituto scolastico “N. Zingarelli” e di un numeroso pubblico. Abbandonando lo stereotipato cliché di un comune reading letterario, la serata ha ben coniugato le performanti interpretazioni dei giovani artisti, che hanno deliziato il pubblico con brani classici e non del panorama musicale internazionale, accompagnando in alcuni casi la lettura di testi tratti dalle opere presentate in dialetto barese. La scrittrice Rosa Lettini Triggiani ha, infatti, declamato alcune preghiere riprese dal testo in presentazione e letto alcune pagine dal libro “Da Adàme ad Andriòtte”; il pianista Domenico Triggiani e gli alunni della Scuola Media Zingarelli, accompagnati dai docenti Anna Gissi, Caterina Ficarelli e Francesco Scoditti, hanno eseguito brani di Mendelssohn, Bach-Gounod, Piovani, Miller, Piazzolla e Shostakovich.
Il dialetto, protagonista delle parole lette, recitate, liberate durante la serata, che potrebbe configurarsi come un semplice aspetto della cultura locale, è stato in realtà scandagliato in ogni sfumatura da Nicola Veneziani, elevando le sue stesse origini che molto hanno in comune con l’influenza araba, così come l’assenza di vocali pone in evidenza. Una lingua dunque versatile, cangiante e per certi versi, come spiega il professore De Martino, perfino creativa: «A Bari vecchia quando non sanno come pronunciare una parola la inventano. La lingua barese è la capacità di essere inventivi e teatrali. Il nostro dialetto è estremamente colto». Una serata in cui come lo stesso De Martino ha spiegato, l’obiettivo è “fare cultura”: «La cultura è un po' come una mano, considerate che ogni dito rappresenta l’arte figurativa, la musica, la poesia, la scultura, tutto quello che lo spirito ci può dare ma nel momento nel quale io chiudo la mano do il senso della cultura perché li racchiude tutte. Allora stasera noi parleremo di poesia, parleremo di dialetto, parleremo della lingua italiana e sentiremo musica. È' un modo diverso di avvicinarsi a quella che può essere la semplice presentazione di due libri che di converso meritano una particolare attenzione». Una corrispondenza di sensi tra due forme di arte che in questo caso si sono incontrate anche a livello concettuale: «Faccio mio quello che Moni Ovadia - spiega Nicola Veneziani - ha scritto in un articolo. Lui mi ha ricordato che c’è una tradizione ebraica la quale dice che il primo giorno dell’anno suona il corno dell’ariete, l’inizio della vita è un suono. Ma se l’inizio della vita è un suono, l’inizio della vita è anche un canto. Ma se questo è vero - dice sempre Moni Ovadia - la prima parola che è stata detta all’inizio della vicenda umana non è stata una parola ma un canto». La lingua, dunque, configurata come canto e musica, nello specifico quella italiana, è “morbida e incantatrice” ma non immediatamente teatrale e profonda come i dialetti. Ecco allora che scende in campo il dialetto barese con le sue peculiarità sceniche e portatrici di valori e tradizioni che si eleva, «si sgancia dalla timidezza e dà voce perfino ai grandi classici come l’Iliade di Panza» e si pone come mezzo di comunicazione tra l’essere umano e la divinità, come spiega il dottor Veneziani. Lo stesso ha infatti sottolineato come il latino che elevava le divinità ponendo queste ad un livello superiore e distante, è stato nei secoli soppiantato dai dialetti che hanno quasi obbligato le divinità a dialogare, parlare, comunicare con i fedeli.

Una coralità di abitudini, di costumi, di lingua tra gli stessi fedeli che il ricercato ritorno della religione alla lingua italiana da parte della Chiesa ha disperso nella storia aprendo le porte a forme di preghiera sempre più intime e individuali. Anche la geografia viene in aiuto per palesare il forte e indissolubile legame tra preghiera e dialetto barese: «Se voi prendete la carte geografica del mediterraneo e tirate due diagonali voi vedete che le due diagonali si incrociano sulla Puglia e vicino a Bari, questo per dirvi che la nostra tendenza ad essere ecumenici vuoi in senso religioso vuoi anche in senso laico è talmente alta per cui la geografia in fondo spiega questa nostra condizione. Per cui abbiamo avuto la dominazione di tantissimi popoli, nel nostro dialetto ci sono parole latine, ci sono parole greche, ci sono parole armene, ci sono parole spagnole. Il nostro dialetto è estremamente colto. Abbiamo il grande vantaggio di poterci vantare di essere una popolazione multietnica nel nostro dna». Ecco allora che vengono fuori libri come quello di Polito e Lettini Triggiani che dà ai lettori una prova concreta di quello che il dialetto ha rappresentato nella nostra tradizione e che noi baresi abbiamo il dovere di non dimenticare per far rivivere in futuro quella che è stata, è lo è ancora, la nostra storia.
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Messaggio  Vittorio E. Polito Gio Dic 13, 2012 8:15 am

IL 14 DICEMBRE NEI TELEGIORNALI DI TGNORBA 24 (TG PRIMA) DELLE ORE 15, 18 E 21 SI E' PARLATO DELLA SERATA AL CIRCOLO UNIONE PER LA PRESENTAZIONE DEI LIBRI “PREGÀME A LA BARÈSE” (Levante Editori) E “DA ADÁME AD ANDRIÓTTE” (Schena Editore).

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty GIORNATA NAZIONALE DEL DIALETTO

Messaggio  Vittorio E. Polito Lun Gen 07, 2013 6:51 pm

Giornata Nazionale del Dialetto

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Giorna11
Il 17 gennaio 2013 si svolgerà in tutta Italia la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. A Roma sarà presentato il Premio letterario “Salva la tua lingua locale”.

“Salva il tuo dialetto”, prima che scompaia, è l’appello pressante che l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, Legautonomie Lazio e Centro di documentazione per la poesia dialettale "Vincenzo Scarpellino" hanno lanciato e continueranno a farlo anche nei prossimi mesi ed anni alla popolazione italiana. Partendo dalle singole realtà locali, dai singoli cittadini, e suggerendo l’attuazione di azioni concrete.

Per rendere operativo l’obiettivo della salvezza delle lingue locali gli Enti promotori della Giornata nazionale hanno concordato innanzitutto di istituire una Giornata nazionale delle lingue locali d’Italia il 17 gennaio di ogni anno in cui in ogni comune si compiano azioni concrete quali: raccolta di libri in e sui dialetti, di testimonianze video ed audio, convegni, rappresentazioni teatrali, letture pubbliche di poesia, giochi di strada, ecc.

Gli Enti promotori si sono impegnati a costruire una rete attraverso internet per costituire in ogni comune un granaio locale dei beni immateriali delle lingue locali (allestendo on line la raccolta partecipata di vocaboli, proverbi e modi di dire, toponimi, soprannomi, canti, filastrocche, racconti e lavori teatrali e testi poetici, supporti video ed audio). A tale scopo si potranno utilizzare i siti già esistenti di Comuni e/o Pro Loco, con l’assistenza di un Comitato scientifico. Parallelamente si darà vita ad un Catalogo Unico online che ordini tutti i libri, i documenti video e audio, presenti nei loro rispettivi centri di raccolta e nei siti in tutto il territorio nazionale, in modo da costituire un inventario nazionale da affiancare alla Bibliomediateca delle Pro Loco di Civitella d’Agliano (VT) ed al Centro Vincenzo Scarpellino presso la Biblioteca Gianni Rodari di Roma dove già sono state raccolte migliaia di pubblicazioni provenienti da tutta Italia.

Lo stesso giorno a Roma si svolgerà una conferenza stampa per il lancio di un’altra iniziativa. Sarà infatti presentato il Premio letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”, con sezioni di poesia e prosa edita ed inedita nelle diverse lingue d’Italia.
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty GIORNATA NAZIONALE DEL DIALETTO: COSA FANNO LE PRO-LOCO

Messaggio  Vittorio E. Polito Gio Gen 17, 2013 7:42 am

Gli eventi della Giornata Nazionale del Dialetto

Il 17 gennaio 2013 si svolgerà in tutta Italia la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. A Roma sarà presentato il Premio letterario “Salva la tua lingua locale”. Nella settimana che va dal 13 al 20 gennaio si svolgeranno una serie di appuntamenti in tutta Italia. Ecco le prime segnalazioni arrivate in redazione.

13 gennaio 2013

Campolongo di Cadore (BL) - Con il patrocinio della Pro Loco Campolongo, il Gruppo “Col da Vara” in collaborazione con l'Istituto scolastico di Presenaio, organizza un pomeriggio di cabaret dialettale dal titolo “Tina e la doventù” che si terrà alle ore 16:00 nella Sala Assemblee della M. Regola di Campolongo in via Nazionale n. 46.

Pro Loco di Novara - Premio "Nuares in trè righi e do paroli". Lettura e premiazione dei racconti. Ore 15,30 Sala Genocchio - Palazzo Vochieri.

17 gennaio 2013

Pro Loco di San Pietro in Lama (LE) - Lettura nelle scuole elementari di poesie dialettali di autori salentini a cura della Pro Loco di San Pietro in Lama.

Pro Loco di Coreno A. (FR) - Il dialetto come messaggio di comunità e di appartenenza. Un'iniziativa in collaborazione con la comunità di emigrati all'estero.

Pro Loco di Guiglia (MO) - Diffusione sul sito della Pro Loco degli obiettivi della giornata.

Pro Loco di Andagna (IM) - Catalogazione degli attrezzi e delle erbe tipiche delle alpi marittime, raccolti nel locale museo etnografico con il loro nome in dialetto.

Pro Loco di Pescorocchiano (RI) - Diffusione dell’evento e sensibilizzazione sul Profilo Facebook Pro Loco Pescorocchiano e sul sito del Comune di Pescorocchiano.

Pro Loco di Ladispoli (RM) - Tradizionale benedizione degli animali con presentazione nei dialetti di diverse regioni, ore 15.

Pro Loco di Bracciano (RM) - Presso l’Archivio storico di Bracciano in Piazza Mazzini 5, “Detti popolari, proverbi, usi, costumi, tradizioni, curiosità e tanto altro su Bracciano, a cura di Giovanni Orsini.

Perugia - Ore 17 al Teatro di Figura di Perugia in via del Castellano 2/a, con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune di Perugia, sarà rappresentato: "Parole perdute", affabulazione e divagazioni della poetessa Ombretta Ciurnelli. Interviene Walter Pilini. Letture di Ombretta Ciurnelli e Mariella Chiarini, con la partecipazione di Giampiero Mirabassi. All'arpa celtica Rachele Spingola.

Bassiano (LT) - Il Comune di Bassiano, la Biblioteca Comunale, le Scuole medie ed elementari, la Pro Loco, la Banda Musicale, l’associazione Officina 24, daranno vita a diverse iniziative (http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=29921).

Pro Loco di Piediripa di Macerata (MC) - Apertura della 23a edizione del Carnevale Maceratese con parti in dialetto locale.

Pro Loco di Macomer (NU) - Lettura di testi in lingua sarda destinati alle scuole superiori con contenuto matematico informatico realizzati da docenti di scuole superiori.

Pro Loco di Vidigulfo (PV) - “Ti parla, mi sculti”, serata di letture di poesia e brani in vari dialetti, proiezione immagini, realizzata in collaborazione con Amministrazione Comunale e Assessorato Istruzione.

Pro Loco di Vernole (LE) - In collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Vernole, la Pro Loco ha organizzato un incontro con gi alunni delle classi quarta e quinta elementare che declameranno poesie di poeti dialettali.

Pro Loco di Uscio (GE) - Distribuzione alle scolaresche di un libro di poesie in genovese, raccolte a cura della Pro Loco, con invito a leggerne qualcuna a cura degli allievi che frequentano un corso di dialetto.

Pro Loco di Latiano (BR) - Presso la Saletta Imperiale del Castello, una
"Serata dialettale" con studiosi del dialetto, poeti e musicisti locali. Interverranno l'assessore alla cultura e il sindaco.

Pro Loco di Adria (RO) – Commedia in dialetto veneto “I pettegolezzi delle donne” di C. Goldoni presso il Cinema Teatro Politeama, ore 21.

Pro Loco di Ascoli Piceno “Cento Torri” - La Pro Loco raccoglierà documentazione sul Carnevale ed invierà testimonianze video di quello che è il Carnevale di Ascoli Piceno: una sorta di teatro dialettale all’aperto al quale partecipano col cuore tutti gli ascolani.

Pro Loco di Carloforte - Trasmissione radiofonica realizzata con il contributo dell’emittente Radio San Pietro di Carloforte della provincia Carbonia-Iglesias di che contiene testimonianze storiche, letture di poesie, di proverbi e di canzoni dialettali.

Pro loco di Ortodonico Cilento (SA) - Manifestazione “Sant'Antuono, Mashchere e Suoni" dove verranno proposti giochi di strada e tradizioni locali in occasione della festa.

Pro Loco Saltara (PU) - Durante il pranzo con la Pro Loco in occasione del patrono del Comune (San Sebastiano) si svolgeranno letture e "traduzioni" dei proverbi e dei detti popolari raccolti dai volontari della Pro Loco.

Pro Loco di San Severino Marche (MC) - Concorso di poesia dialettale riservato alle scuole elementari e medie della città iniziato nell’anno 2001. Stampa di 7 opuscoli di raccolta delle migliori poesie. Espletamento prossimo concorso, giugno 2013. “Lettura poesie a scuola”.

Pro Loco di Carpanea di Casaleone (VR) - Coinvolgimento di scuole, famiglie e anziani sul “Gh’Hera ‘na olta” (C’era una volta): Racconti, Riflessioni, Leggende, Proverbi, Poesia, prosa e video raccolta di libri in e sul dialetto delle Valli di Carpanea, con il coinvolgimento del centro sociale anziani Arcobaleno.

Pro Loco "Mansio Quadrata" di Verolengo (TO) - In collaborazione con l'associazione "Il Confronto" organizza alle ore 21:00 presso la sala consigliare del Comune di Verolengo l'evento "Poesie Piemontesi" durante il quale verranno letti ed ascoltati brani di poeti piemontesi. Al termine sarà un offerto un piccolo rinfresco.

Pro Loco Ruvo di Puglia (BA) - Presentazione della pubblicazione del quaderno rubastino “U’ scarpone”, edito dalla Pro Loco. Lo scopo è di recuperare e tutelare due dei patrimoni culturali immateriali, quali il dialetto e i mestieri, patrimoni che rischiano di scomparire.

Biblioteca "A. Baldini", Santarcangelo di Romagna (RN) - www.biblioteca.comune.santarcangelo.rn.it - Ore 16: "Tal capéss e’ dialèt? Zuga sa néun!". Laboratorio ludico didattico sul dialetto santarcangiolese rivolto a bambini in età compresa fra i 7 e gli 11 anni. Laboratorio gratuito, prenotazione obbligatoria (Tel. 0541.356299 - biblioteca@comune.santarcangelo.rn.it). Ore 21: "Acsè. Poesie in dialetto romagnolo". Presentazione del libro di Gilberto Bugli (Pazzini editore, 2012). Assieme all’autore, interviene Narda Fattori.

Pro Loco di Pitelli (SP) - Ore 16:30 Presentazione del libro “La Filanda“ di Sandra Coggio. La filanda era una vecchia fabbrica locale nella quale un gran numero di persone del paese hanno lavorato. Ore 17:30 Mini convegno sui ricordi delle anziane lavoratrici della Filanda e dei loro famigliari ovviamente in dialetto Pitellese. Ore 21:00 Proiezione del documentario “La Terra, la Guerra le donne di Pitelli raccontano“ le storie contenute nel documentario vengono raccontate in dialetto.

Pro Loco di Tonara (NU) - Letture pubbliche di poesia e/o proverbi.

Pro Loco di Pizzighettone (CR) - Serata all’insegna della lettura di poesie, detti e canti dialettali a cura del poeta locale Pierino Bonardi. Al termine un piccolo rinfresco.

Pro Loco "Ugo Pedicini" di Foglianise (BN) - In occasione del Falò di S. Antonio Abate (Fuoco 'e Sant'Antuono), durante il quale saranno benedetti gli animali domestici, sarà distribuito un breve opuscolo scritto in italiano e in dialetto foglianesaro. Nella brochure un breve ritratto della figura di S.Antonio Abate insieme a usi, tradizioni e proverbi locali collegati proprio al santo eremita.

Proloco città di Lissone (MB) - La Pro Loco all'interno dell'evento promosso dall'associazione degli Alpini e con la partecipazione del Gruppo Bandistico S. Cecilia di Lissone, organizza delle letture dialettali a tema sul tradizionale "Falo' di S.Antonio" che si terrà in piazza degli Umiliati (piazza del mercato) a Lissone alle ore 20,45. Saranno distribuiti panettone - vin brulè - the.

Edizioni Cattedrale - All'interno della collana Argo, inizia a pubblicare on-line un’anteprima dell’antologia "L'Italia a pezzi. I nuovi poeti italiani in dialetto e in altre lingue" pubblicando una sintesi aggiornata dell’Introduzione scritta da Manuel Cohen (cliccare qui). Ogni settimana sarà pubblicata una poesia di un Autore incluso nell’antologia, con una sua nota biobibliografica e le risposte date dal poeta a un questionario, a partire dal poeta sicialiano Biagio Guerrera.

Centro di documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino" - Alle ore 17.00 presso la Biblioteca Gianni Gianni Rodari via F. Tovaglieri 237/A a Roma, si terrà un'iniziativa organizzata dalla biblioteca e dall'associazione Periferie. Il programma: Introduzione di Vincenzo Luciani: Il Centro di documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino 10 anni dopo e la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali d’Italia. Motivazioni e prospettive. Presentazione dei Premi: Vincenzo Scarpellino 2013 e Ischitella-Pietro Giannone 2013. Reading di poeti dialettali, con lettura di poesie di Vincenzo Scarpellino a cura degli allievi dell'associazione culturale "Duetto in Atto" che tiene corsi di teatro nelle scuole del Municipio 7. Tel 06-2286204 - poeti@fastwebnet.it.

Salerno - Centro Artisti Salernitani - A Salerno in via Canterella, alle ore 18 - Recital: Poeti del Centro e Poeti ospiti della serata. Musica: Mimmo Ranieri, chitarra e voce. Antonio Alfano, chitarra basso.

Pro Loco di Partanna (TP) - Presso le classi delle scuole elementari/medie. Al fine di sensibilizzare la comunità sull'importanza di tutelare la cultura trasmessaci dai nostri nonni o dai nostri genitori, che rischia di scomparire, la Pro Loco si farà promotrice dell'iniziativa presso la scuola elementare e media di Partanna, organizzando una raccolta di poesie e di proverbi siciliani ed eventuale concorso di lettura.

Pro Loco di San Cesario sul Panaro (MO) - Presentazione di un libro di cucina, letture di poesie dialettali e improvvisazioni teatrali, con Patrizio Roversi e gli “AR-TRISTI” compagnia dialettale locale. Interverranno all’evento docenti di storia e linguistica dell’Ateneo di Bologna.

Pro Loco di Minori costa d’Amalfi (SA) - Sensibilizzazione e promozione con utilizzo sistemi informativi web, FB e newsletters per sensibilizzare la comunità sulla tutela e diffusione delle antiche testimonianze.

Pro Loco di Raccuja (ME) - Incontro con gli alunni della scuola primaria e secondaria di 1° grado di Raccuja. Raccolta di brani dialettali: proverbi, modi di dire, canti, filastrocchi, racconti e testi poetici.

Pro Loco di Caselle Torinese (TO) - Tramite il Forum www.gepli.com dei giornali editi dalle Pro Loco d’Italia. Inserimento nel forum di uno spazio di discussione permanente relativo alle iniziative per la salvaguardia dei dialetti per partecipare premere qui.

UNPLI Verbano Cusio Ossola (VB) - Alle ore 18 in Verbania, Località Finditice, presso il Circolo Soms, in collaborazione con l'Associazione Cori Piemontesi e con le Donne del Parco Nazionale Val Grande, organizza una conferenza stampa per l'avvio di un concorso dialettale provinciale, con la raccolta di materiale dialettale e con la presentazione di canzoni in dialetto presentate da cori del Piemonte.

Pro Loco “S. Eufemia“ Carinaro (CE) - Coinvolgimento scuole e raccolta di proverbi, modi di dire, filastrocche e testi poetici rigorosamente in dialetto.

Pro Loco di Mezzenile (TO) - Presentaizone di un libro sui Toponomi di Mezzenile, Poesie in dialetto, CD su canzoni dialettali e momenti di vita, Manifestazione in dialetto Franco-Provenzale.

Pro Loco "Pro Meda" (MB) - Pubblicazione del video "In gir per Meda" su sito www.promeda.it. Segnala la prossima uscita del secondo “Dizionario del Mobile”, relativo alla doratura, la decorazione, la laccatura e la lucidatura curato da tre soci.
Un altro libro vedrà una prossima uscita. Si tratta di "Nunch struni de' Mede' e ul nost dialett" di Enrico Galimberti, raccolta di lemmi, modi di dire, filastrocche, proverbi e nomi di persone,verbi.

Pro Loco Trecase (NA) - Ore 10,30 incontro con gli alunni della Scuola elementare Statale di via Vesuvio - dirigente scolastico dott.ssa Filomena Zamboli. Tema: Poesie e ricerche tratte dall’opera “Sillabario Napoletano” di Nino Vicidomini.

Pro Loco Vezzano ligure (SP) - Presso il centro sociale di Vezzano ligure alle ore 21 si svolgerà la proiezione della commedia dialettale "Amora e stocafisi" a cura della compagnia "La pugnata d' Sansovran e Sansotan". Testo di Giuliano Angeletti, traduzione in vernacolo a cura di Nadia Ferdeghini. A seguire discussione sui cibi tradizionali e lettura della disfida dialettale vincitrice della 50 edizione della "Sagra dell'uva Vezzanese".

Pro Loco di Bagnolo San Vito (MN) - Con il patrocinio della Pro Loco Bagnolo il Cenacolo dialettale “Al fogoler”presenta il suo glossario “In Mantuan, as dis" frutto di cinque anni di raccolta di termini dialettali. Seguirà una cena tradizionale con lettura di poesie e canti della tradizione popolare.

Comitato Provinciale UNPLI di Benevento - Presentazione, alle ore 17 presso l'Aula Consiliare della Provincia di Benevento del libro "Come parlano i beneventani 3' " del giornalista e scrittore Bruno Menna. Parteciperanno alla presentazione studiosi e ricercatori della storia, delle tradizioni e della cultura beneventana.

Pro Loco di Pallare (SV) - Attività di coinvolgimento delle scuole elementari di Pallare. Incontri e dibattiti con anziani e con insegnanti sul dialetto.

Accademia lingua barese "Alfredo Giovine" (Bari) - La Commissione Cultura del Comune di Bari e l’Accademia della lingua barese “Alfredo Giovine”, presso la sala Consiliare del Comune di Bari (ore 10 - 13). Alla giornata parteciperà una delegazione del Comune di FAETO (il più alto di Puglia). E’ prevista una conferenza stampa alle ore 11 alla quale i rappresentanti di Faeto presenteranno in anteprima la tradizionale Sagra del maiale che si svolgerà il prossimo 3 febbraio. Seguirà una degustazione di prodotti tipici.

Pro Loco di Locorotondo (BA) - Diffusione sulla pagina Facebook con invito ad inviare proverbi, poesie e filastrocche in dialetto locale.

Pro Loco di Rivalta sul Mincio (MN) - Palazzetto dello Sport “R.Regattieri” di Rivalta sul Mincio (MN), Ore 21. Serata dedicata la dialetto con testimonianze di poeti dialettali, cantautori dialettali e musicisti, presentatori, scrittori, narratori, della tradizione mantovana. Organizzazione: Gruppo Cultura Rivalta - Collaborazione: Pro Loco Rivalta sul Mincio.

Associazione Culturale Photo Club Controluce - Presentazione di due libri in dialetto monticiano - Comune di Monte Compatri (RM) nel pomeriggio di giovedì (www.controluce.it).

Pro Loco di Militello Val Catania (CT) - La Pro Loco e l'Istituto Comprensivo "Pietro Carrera" hanno organizzato la manifestazione "Dialogando in dialetto" dove gli alunni si cimenteranno in letture di racconti e poesie per chiudere il tutto con le canzoni tradizionali siciliani.

Pro Loco di Prato di Resia (UD) - L'homepage del sito ufficiale della Pro Loco sarà tradotta interamente in dialetto locale.

Pro Loco di Erli (SV) - Raccolta di favole, storielle locali, usi, scritti in dialetto locale, in un calendario destinato ai soci.

Pro Loco di San Donà di Piave (VE) - Collaborazione nella presentazione del libro dell' Anonimo Trevisan ” Mimesis & Poesia” - Antologia de poeti in sandonatese. Centro Cult. L.da Vinci S. Donà di Piave.

Pro Loco di Mariana Mantovana (MN) - Una serie di eventi all’insegna della tradizione e del dialetto: in mattinata S. Messa, benedizione dei trattori, rinfresco, pranzo con specialità tradizionali; alla sera accensione del “Buriel” e vengono offerti: salamelle, vin brulè e i pipasener (salame mantovano cotto sotto la cenere). Il 19 spettacolo teatrale con la compagnia dialettale di Redondesco e gara di torte e “chisol”.

18 gennaio 2013

Pro Loco di Jolanda di Savoia (FE) – “Siràda frarésa”: presentazione del libro “Al nòstar bel dialèt” antologia di autori de “Al Tréb dal Tridèl” cenacolo di cultura dialettale ferrarese; poesie, scenette "zirudele" e buffet con specialità ferraresi, ore 20,30.

Pro Loco di Brancaleone (RC) - Manifestazione poetica e musicale che si terrà presso il teatro parrocchiale della Chiesa S. Pietro Apostolo.

Pro Loco Vitese di Vita (TP) - Iniziativa con il convogimento dei ragazzi delle scuole medie ed elementari. “Me Nonnu mi Cunta. La lingua siciliana…il dialetto Vitese". Alle ore 10 presso l’Auditorum del Centro Sociale, raccolta delle parole dialettali che non si usano più. I proverbi… i modi di dire… le poesie e le filastrocche… due generazioni a confronto. Per condividere le storie del passato e farle rivivere, nel tentativo di custodire le proprie radici.

Pro Loco Buseto Palizzolo (TP) - Ore 10,00 un appuntamento con gli alunni dell'Ist. Comprensivo "A. Manzoni". E' prevista la recita di poesie e canzoni dialettali in presenza dei nonni che racconteranno filastrocche e aneddoti del passato.

Pro Loco Trecase (NA) - Ore 9,30 incontro con gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Sancia d’Angiò” - dirigente scolastico prof. Francesco Ventorino. Tema: Origine delle parole del dialetto napoletano; Alla ricerca delle “Parole Perdute” Nozioni di grammatica napoletana dal “Sillabario Napoletano di Nino Vicidomini.

Pro Loco "Il Portale" di Pignola (PZ) - Dibattito sul dialetto locale (galloitalico) e presentazione del volume:"Toponomastica di un centro Galloitalico: Pignola." Interverranno prof.ssa Del Puente (Università di Basilicata) dott. Del Lungo (CNR) e Vincenzo Ferretti autore del volume. Causa concomitanza festività locali l'iniziativa si terrà il giorno a Pignola ore 18.30.

19 gennaio 2013

Pro Loco di Tromello (PV) - Ore 21 presso l’oratorio San Luigi di Tromello, la compagnia dialettale Tromellese Gruppo San Martino metterà in opera uno spettacolo teatrale in dialetto locale intitolato “San me un coran, mala me al rud” (www.gruppoteatralesanmartino.it)

Pro Loco di Genzano di Roma (RM) – Presentazione del libro di Fabio Stassi e contemporaneamente e raccolte di videointerviste tra la cittadinanza presente, rigorosamente in dialetto.

Pro Loco di Custonaci (TP) - Presso il Teatro Comunale della Scuola media U. Foscolo, la Pro Loco insieme al Gruppo musica-teatro-danza “Liberi ragazzi” presenta una commedia dialettale di L. Galfano dal titolo: “Mamà mi vulissi maritari”. Si replica anche il 20 gennaio.

Pro Loco "Dino Bianco" di Sammichele di Bari (BA) e Pro Loco Putignano (BA) – Commedia teatrale “Passato u Sand, arrive la féste” di Tateo Silvestro con il Gruppo teatro stabile della Pro Loco di Sammichele di Bari. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza.

Pro Loco di Mazara del Vallo (TP) - Alle 17.00 si effettuerà una visita guidata del centro storico aperta ai bambini dai 6 ai 10 anni, "Dalla Vanedda di li corna a lu curtigghio di lu 'nferno", in cui sarà evidenziata l'importanza del dialetto attraverso la visita di alcuni spazi urbani che conservano l'antica denominazione in dialetto.

Pro Loco di Cantalice (RI) - Raccolta poesie, detti, proverbi, stornelli rigorosamnete in dialetto cantaliciani. I testi saranno raccolti in un opuscolo e gli stornelli, i detti e i proverbi raccontati da anziani del paese saranno registrati con un video. Sabato 19 o domenica 20 gennaio organizzare una serata con teatro in vernacolo di una compagnia composta da tutti attori locali e inserire lettura di poesie in dialetto, detti, proverbi e stornelli cantati da anziani del posto. Sarannao presenti i parenti dei poeti che non ci sono più.

Pro Loco Capitaneato di Rapallo (GE) - Nel primo pomeriggio avranno luogo i "giochi di strada" di una volta: il pampano, rattin, girotondo, la lippa, mosca cieca ecc... con relative filastrocche e cantilene in dialetto. Il luogo è ancora da definirsi (lungomare, rotonda Marconi, parco scuole Marconi).

Pro Loco di Gravina di Puglia (BA) - Manifestazione che ripercorre le origini linguistiche della nostra Gravina. Non solo poemi, racconti e stornelli ma anche musicalità e contaminazioni. La giornata rappresenta un contributo che autrici e autori di opere dialettali vogliono offrire ai loro concittadini. L’appuntamento è per le ore 18:30 presso le Officine Culturali “Peppino Impastato”, via San Vito Vecchio 8 - Gravina in Puglia.

Pro Loco di Arsoli (RM) - Lettura di poesie e aneddoti in dialetto locale attinenti al tema nell’ambito dell’evento di presentazione del libro “La Fagiolina di Arsoli, cinquecento anni di storia e qualità”. Ore 17 Sale del Granaio – Arsoli. Diffusione dell’evento sul sito della Pro Loco di Arsoli e sulle pagine FB.

Pro Loco di Colli del Tronto (AP) - Presentazione di un libro, elaborato dalle scuole elementari di Colli del Tronto con il patrocinio del Comune di Colli del Tronto (alle ore 17) "Con gli occhi dei bimbi" che raccoglie le tradizioni locali e diversi racconti in dialetto (completo di DVD). Presso la dal consiliare di San Benedetto del Tronto congiuntamente ad altre pro loco locali.

Pro Loco di Roccafluvione (AP) - Ore 21,15 - La Corale Polifonica “Cento Torri" di Ascoli Piceno, nell’ambito di Picenincoro, come bis del concerto che terrà presso la Sala Consiliare, per i festeggiamenti del 150° di istituzione del Comune di Roccafluvione, eseguirà il canto dialettale “Ascule mie' bella" di Emidio Cagnucci. Il brano verrà annunciato in italiano ed in dialetto da una figura caratteristica del gruppo teatrale “Il Siparietto” e del gruppo folcloristico “Marsia canti e balli popolari”.

Pro Loco di Cantalice (RI) - Ore 21,00 - Dancing La Settima Acqua - La Compagnia Teatrale “Sipario Rosso” presenta la commedia in vernacolo di Alessio Angelucci "Mo mo mè piya un corbo". Lettura Poesie e testi in dialetto dei poeti e scrittori cantaliciani: Zenio Dionisi, Vincenzo Marchioni, Aldo Patacchiola, Diamante Petrangeli, Maria Santacroce Serva, Anna Maria Patacchiola, De Angelis Francesco. Stornelli, detti e proverbi: Antonio Bartolomei, Antonina Serva. Il materiale raccolto sarà pubblicato in un opuscolo e in un video “Cantalice - Dialetto, Teatro, Poesia e Tradizioni”.

Pro Loco "Montevergine" di Palmariggi (LE) - Declamazione di poesie dialettali di autori locali con intervalli di musica popolare e proiezione della commedia teatrale in vernacolo salentino "Oh che famiglia!". Alle ore 19 presso la Pro Loco.

20 gennaio 2013

Pro Loco Saltara (PU) - Durante il pranzo con la Pro Loco in occasione del patrono del Comune (San Sebastiano) si svolgeranno letture e "traduzioni" dei proverbi e dei detti popolari raccolti dai volontari della Pro Loco.


Pro Loco di Camerata Nuova (RM) - Lettura di poesie in dialetto cameratano dalle ore 12.30 all'interno della Sagra della Braciola. La lettura si terrà in Piazza Roma. Si esibirà anche un gruppo popolatre in dialetto salentino.

Pro Loco di Commessaggio (MN) - In occasione della presentazione di una mostra fotografica nel Torrazzo Gonzaghesco, la Pro Loco organizza la presentazione del "Calendario Commessaggese" giunto alla 26a edizione, fatto in maggior parte in dialetto, con la lettura di alcuni brani e poesie dialettali.

Pro Loco “Le Mura” di San Gregorio Matese (CE) - Presentazione alla popolazione di San Gregorio Matese del sito web dialettale Accademia re la Secena vocabolario dialettale, antologia di racconti, proverbi, detti, espressioni tipiche, ricette e tanto altro inviati da gran parte dei cittadini.

Pro Loco di Rocca San Giovanni (CH) - Rappresentazione teatrale dialettale in Piazza degli Eroi de "Lu Sant'Antonije", messa in scena delle tentazioni di Sant'Antonio Abate, a cura dell'associazione teatrale "Scoglio del Gabbiano" di Rocca San Giovanni.

ALTRE SEGNALAZIONI

26 gennaio
Pro Loco di Novara - Ore 15, Piccolo Coccia. Rassegna di poesie e poeti dialettali novaresi. Associazione Culturale Cenacolo Dialettale. Ore 21, Teatro Sala Borsa - "Un pè in do scarpi", commedia brillante in due atti. A cura di Gelindo, Compagnia teatrale dialettale novarese.

27 gennaio
Pro Loco Rescaldina (MI) - Avrà luogo la manifestazione "IL ROGO DELLA GIOEUBIA" che si svolgerà come da tradizione l'ultima domenica del mese di gennaio.

29 gennaio
Lissander Brasca, Simona Scuri e Associazione Culturale Menaresta organizzano per I Conferenze al MilesiLab, ‘‘Pess e pivion, tut un olter mond’’, conferenza in lingua Lombarda (ISO 639-3lmo), via Sirtori 1, Monza (MB). Ogni ultimo martedì del mese.

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty ORIGINE E CLASSIFICAZIONE DEI DIALETTI

Messaggio  Vittorio E. Polito Ven Gen 18, 2013 8:38 am

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18 GENNAIO 2013

Origine e classificazione dei dialetti
08:25 | Raccolto in: Cultura e Spettacoli,Libri | Pubblicato da: Giornale di Puglia
Vittorio Polito

La casa editrice GLF Laterza di Bari ha pubblicato il volume di Michele Loporcaro “Profilo linguistico dei dialetti italiani” (pagg. 244 - € 20).
L’autore, ordinario di Linguistica romanza e linguistica storica italiana nell’Università di Zurigo, dopo aver insegnato a Padova e Cosenza, ha pubblicato, tra l’altro, la “Grammatica storica del dialetto di Altamura” e “L’origine del raddoppiamento fonosintattico”.
Il volume, destinato a coloro che, in sede universitaria, intendono accostarsi allo studio dei dialetti italiani, può essere utile anche a molti studiosi, ricercatori, dialettologi e cultori.
Il termine ‘dialetto’ è utilizzato per designare una varietà linguistica non standardizzata, tendenzialmente ristretta all’uso orale entro una comunità locale ed esclusa dagli impieghi formali ed istituzionali (scuola, amministrazione, ecc.), propri invece della ‘lingua’ (intesa in senso storico).
Oggetto essenziale della trattazione del volume di Loporcaro sono i dialetti italiani come fenomeno linguistico. In sostanza la questione di fondo è quella di dare una risposta a ciò che si dovrebbe sapere, prima di affermare di conoscere la struttura linguistica dei nostri dialetti, senza improvvisare, come molti tentano di fare erigendosi a esperti di grammatiche, vocabolari, etimologie, ecc.
Al capitolo 1 si introduce il concetto di dialetto insieme ad alcune nozioni e strumenti fondamentali di dialettologia generale e italiana. Al capitolo 2 si discute dei fatti storici e preistorici che hanno dato origine a quella capillare differenziazione che fa dei dialetti italiani un oggetto di analisi tanto vario da potersi dire inesauribile. Al capitolo 3 si imposta la questione della loro classificazione. Nel capitolo 4, il più corposo, viene discussa la questione della loro conformazione strutturale. Il capitolo 5 torna a considerazioni storico-metodologiche, per collocare l’oggetto linguistico dialetto entro la storia sociale e culturale italiana, in particolare, fra ’800 e 2000.
L’autore, in conclusione, analizza l’origine dei dialetti italiani, come li studia e li classifica la moderna linguistica, con i caratteri distintivi delle singole varietà, un patrimonio unico in Europa e lo stato di salute in cui versano i nostri dialetti, anche a causa della progressiva riduzione delle diversità culturali. Inutile dire che di Bari e del suo dialetto c’è solo qualche sparuto riferimento, mentre di autori baresi e di presunti e presuntuosi studiosi del dialetto barese che si nascondono sotto varie facciate non vi sono tracce neanche nella corposa bibliografia.
Infine una curiosità. La leggenda che voleva un Manzoni antidialettale va decisamente sfatata. È noto che egli dichiarava con rammarico ma anche con una punta di orgoglio, di padroneggiare alla perfezione il milanese assai più che l’italiano. Neanche l’adesione alla poesia di Carlo Porta, considerato il maggior poeta dialettale milanese, spiegherebbe un Manzoni avverso al dialetto.
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty U.T.E. "PUGLIEUROPA" - PRESENTAZIONE "PREGÁME A LA BARÉSE" (Levante Editori)

Messaggio  Vittorio E. Polito Dom Gen 20, 2013 5:41 pm

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 1_loca10 LE FOTO SONO DI PAOLO DE GIROLAMO

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Messaggio  Vittorio E. Polito Sab Gen 26, 2013 6:19 am

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty SALVA LA TUA LINGUA LOCALE - REGOLAMENTO PREMIO

Messaggio  Vittorio E. Polito Sab Feb 23, 2013 7:12 am

PREMIO SALVA LA TUA LINGUA LOCALE - REGOLAMENTO


L’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e Legautonomie Lazio, in collaborazione con il Centro di documentazione per la poesia dialettale "Vincenzo Scarpellino" e il Centro Internazionale Eugenio Montale, indicono il Premio letterario Salva la tua lingua locale.
Il Premio è aperto a tutti gli autori e si articola nelle seguenti sezioni tutte a tema libero in una delle lingue locali d’Italia.
• Sezione A - Poesia inedita.
• Sezione B - C’era una volta...: storie, favole, racconti inediti.
• Sezione C - Libro di poesia o prosa (racconti, favole, storie) edito a partire dal 1 gennaio 2010.
La scheda di partecipazione è disponibile sul sito www.unioneproloco.it oppure può essere richiesta all’indirizzo di posta elettronica giornatadeldialetto@unpli.info
Per la sezione A ogni autore può inviare fino a tre poesie inedite, con relativa traduzione in italiano, max 90 versi in totale. Ogni poesia dovrà essere inviata entro il 31 luglio 2013 all’indirizzo di posta giornatadeldialetto@unpli.info in un unico file contenente oltre alle poesie anche nome, cognome, età, indirizzo, email, telefono. È richiesta la registrazione delle stesse in file audio oppure audio-video.
Per la sezione B, si accettano storie, favole, racconti inediti di massimo 3600 battute (spazi bianchi inclusi), corredate di traduzione. Dovranno essere inviati entro il 31 luglio 2013 all’indirizzo di posta giornatadeldialetto@unpli.info in un unico file contenente oltre agli elaborati anche nome, cognome, età, indirizzo, email, telefono. È richiesta la registrazione degli stessi in file audio oppure audio-video.
I partecipanti devono inviare alla segreteria del Premio, insieme alle opere, la scheda d'adesione allegata al bando scaricabile dai siti: www.unioneproloco.it, www.legautonomie.lazio.it, www.poetidelparco.it.
Gli elaborati di cui alle sezioni A e B dovranno essere inediti in volume e non premiati in altri concorsi letterari. Ogni autore dovrà attestare che le opere sono inedite e non già premiate e sarà responsabile del contenuto dei materiali inviati. Gli elaborati non verranno restituiti.
Per la sezione C, ogni autore deve inviare n. 5 copie di un solo libro. Il plico postale dovrà essere inviato a: UNPLI via Regina Margherita 21 00055 Ladispoli (RM), entro il 31-7-2013 e dovrà essere corredato di una scheda con nome, cognome, età, indirizzo, email, telefono.
L'organizzazione si riserva la facoltà di pubblicare i lavori pervenuti delle sezioni A e B.
La partecipazione è gratuita.
La partecipazione al concorso implica la piena accettazione di questo regolamento e, per i vincitori, la divulgazione del proprio nome, cognome e premio vinto su qualsiasi pubblicazione.
Per l'iscrizione non si ammettono pseudonimi, nomi di fantasia o diversi dalla reale identità dell'autore pena l’invalidazione dell'iscrizione.
Le opere saranno valutate a giudizio insindacabile e inappellabile della giuria.
Premi - Sono previsti premi in denaro, riconoscimenti, menzioni d'onore. I vincitori sono tenuti a ritirare personalmente il premio assegnato.
Speciali menzioni e premi saranno riservati agli autori iscritti SIAE.
Uno speciale premio sarà conferito ad un giornalista autore di articoli o servizi audio video, realizzati nel 2013, che abbiano contribuito ad illustrare e divulgare, con elementi di novità, gli aspetti significativi delle tradizioni locali.
Gli autori, partecipanti alle sezioni A e B, per il fatto stesso di partecipare al premio, cedono il diritto di pubblicazione, senza aver nulla a pretendere come diritto d'autore, all'interno della pubblicazione che sarà realizzata a cura del Premio.
La proclamazione dei vincitori è prevista per il 17 gennaio 2014 a Roma.
L'eventuale variazione della data indicata e/o della sede sarà comunicata a tutti gli iscritti tramite i siti: www.unioneproloco.it, www.legautonomie.lazio.it, www.poetidelparco.it.
Qualsiasi comunicazione o variazione ufficiale delle disposizioni del presente bando sarà pubblicata sui siti: www.unioneproloco.it, www.legautonomie.lazio.it, www.poetidelparco.it.

LA GIURIA
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Segreteria: Anna Corsi (anna.corsi3@virgilio.it); Valentina Cardinale (cardinalevalentina@libero.it); Claudio Porena (porena.claudio@libero.it); Luigi Poeta.
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty IL DIALETTO BARESE, DANTE ALIGHIERI E LA CITTA' DI BARI

Messaggio  Vittorio E. Polito Gio Feb 28, 2013 11:04 am

http://www.giornaledipuglia.com/2013/02/il-dialetto-barese-dante-alighieri-e-la.html
DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Giorna10


28 FEBBRAIO 2013

Il dialetto barese, Dante Alighieri e la città di Bari:
un recital alla Vallisa

08:58 | Raccolto in: Cultura e Spettacoli | Pubblicato da: Giornale di Puglia
Vittorio Polito

Il prossimo 21 marzo si svolgerà nell’Auditorium “Vallisa” di Bari un interessante evento organizzato dalla Associazione Culturale “Tavole Magiche”. Saranno declamati alcuni brani della Divina Commedia di Dante Alighieri, sia nella versione originale che in quella tradotta in dialetto barese dall’illustre studioso Gaetano Savelli, che la realizzò agli inizi degli anni settanta, con il titolo «La Chemmedie de Dande veldat’ a la barese».

L’originalità dell’iniziativa sta nel fatto che Francesco Minervini, declamerà in occasione del medesimo evento entrambe le versioni. Non è la prima volta che la Commedia dantesca viene recitata in vernacolo, non era sinora mai accaduto che la lettura in lingua e in vernacolo fosse contestuale e ad opera di un solo attore. Il senso e lo scopo dell’iniziativa stanno a rimarcare gli aspetti “teatrali” della Divina Commedia, che mirano a nobilitare ulteriormente il vernacolo barese. Nobilitare nel senso di offrire ulteriore dimostrazione che il vernacolo è strumento linguistico di tutte le forme e i generi definibili come teatrali e/o letterari. La Divina Commedia è stato oggetto di traduzioni in diverse lingue straniere, ma anche nei numerosi dialetti della nostra penisola. Si tratta di vere e proprie traduzioni eseguite da studiosi ed appassionati tanto dell’opera di Dante quanto del proprio vernacolo.

Il recital-concerto si terrà, come detto, nell’Auditorium della Vallisa: un contenitore che offre una suggestiva cornice d’epoca e collocato nel cuore della città vecchia di Bari, quindi nel grembo del dialetto barese. Un altro aspetto dell’iniziativa è costituito dalla costante presenza della musica. La lettura dei Canti, infatti, sarà accompagnata ed intervallata dall’esecuzione di brani musicali, in modo da realizzare un armonioso connubio fra poesia e musica, dando vita ad un originale recital-concerto.

Franco Minervini è attore teatrale che ha interpretato sia lavori drammatici che comici, recitando tanto in lingua quanto in dialetto barese. Ha interpretato, tra l’altro, “Trappola per topi” di A. Christie, “La Passione secondo Iacopone da Todi”, “Ditegli sempre di sì” e “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, “Nicolaus” e “Sanghe amore e contrabbanne” di Vito Maurogiovanni. Attualmente cura la Lectura Dantis presso l’Università della terza età Puglieuropa della quale è presidente. Recentemente ha curato la regia della conferenza-spettacolo “Un mito sul lettino: Don Giovanni dalla psicologa” e ha preso parte al recital “Amleto siamo noi” di Giorgio Albertazzi messo in scena al Teatro Franco Parenti di Milano.

Giulia Buccarella, che suona il violino dall’età di tre anni, ha vinto nell’anno 1977, a soli 7 anni, il Concorso Nazionale pianistico di Pescara; a 9 anni vince il Concorso Nazionale indetto dalla RAI come giovane talento italiano. Diplomatasi presso il Conservatorio Santa Cecilia a Roma a 16 anni, diveniva docente di violino all’età di 18 anni come vincitrice del concorso ministeriale. Ha vinto numerosi premi in concorsi italiani ed internazionali; tiene concerti come solista e in duo sia In Italia che all’estero. Attualmente è docente presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Suona un violino contemporaneo Claire Chaubard oltre ad un Jacob Stainer e un prestigioso arco Jacques Poullot.

Va detto, a proposito di Dante, che Bari può sentirsi orgogliosa di essere stata citata nella Divina Commedia, citazione che la Puglia divide solo con Brindisi e che molte città importanti ci invidiano (Armando Perotti «Bari dei nostri nonni» - Adriatica Editrice, Bari 1975, pag. 55-56). Quanto sopra lo ricorda anche Nicola Roncone nella sua corposa pubblicazione «L’Istria e la Puglia negli Studi di Francesco Babudri» (Ed. Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Bari 2007, pag. 109), nella quale si legge che la nostra città non è citata come un insignificante inciso, ma come termine essenziale nella trafila di un discorso in uno dei più delicati Canti del Paradiso, l’ottavo, in cui traspira il dramma della mancata vita di un principe magnifico, Carlo Martello, il quale se fosse vissuto più a lungo, avrebbe saputo compiere tante belle imprese di pacifica e proficua politica. In questo ambiente di luce appare il nome di Bari, circoscrivendo una configurazione politica di grande momento.

«Quella sinistra riva che si lava
di Rodano poi ch’è misto con Sorga,
per suo segnore a tempo m’aspettava,
e quel corno d’Ausonia che s’imborga
di Bari e di Gaeta e di Catona,
da ove Tronto e Verde in mare sgorga.»

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty XIII GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA ALLA VALLISA

Messaggio  Vittorio E. Polito Mer Mar 06, 2013 6:18 pm

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 50278_11
XIII GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
Auditorium Vallisa
Strada Vallisa n. 24 – Bari - mercoledì 20 marzo ore 19.00


“Bari inCanto” La parola poetico-dialettale e l’attorazione
di Franca Angelillo Fabris

testi poetici:

U lungomàre nèste
U settàne
La strata mè
L’acquedòtte
U ngèndie
Omàgge o Petrezziìdde
La varchecèdde

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty BICENTENARIO DI BARI, GIOACCHINO MURAT E IL DIALETTO BARESE

Messaggio  Vittorio E. Polito Gio Apr 11, 2013 2:18 pm

http://www.giornaledipuglia.com/2013/04/bicentenario-di-bari-gioacchino-murat-e.html

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 3_ulti10

11 APRILE 2013

Bicentenario di Bari, Gioacchino Murat e il dialetto barese

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Gioacc10

Vittorio Polito

In questi giorni proliferano le pubblicazioni ed i ricordi in relazione al bicentenario della posa della prima pietra per la costruzione del Borgo Nuovo di Bari, voluto da Gioacchino Murat con il Decreto del 25 aprile 1813 firmato “Gioacchino Napoleone”.
La decisione del monarca, ricorda sulla Gazzetta del Mezzogiorno Sandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari, consentì il graduale espandersi delle attività confermando Bari capoluogo di provincia, un ruolo importante nella gerarchia territoriale derivante dalle funzioni amministrative e dalla conseguente crescita economica.
L’occasione mi è gradita per ricordare il radiodramma in dialetto barese “U retòrne de Giacchìne Muràtte”, scritto da Domenico Triggiani, noto soprattutto quale autore di teatro, cui ha dedicato la maggior parte della sua produzione letteraria, sia in lingua che in dialetto barese, pubblicate in raccolte e presentate in diversi teatri.
L’ultimo volume, pubblicato nel 2002 dall’Editrice Tipografica, comprende - oltre a due lavori in lingua, “La valigia misteriosa” e “Come ti erudisco pupi e burattini” - ben sette lavori teatrali in vernacolo: “Che le sùrde jè megghie a jèsse mute”; “Sò ffatte sè’!”; “Nge ne sìme ascennùte”; “U retòrne de Giacchìne Muràtte”; “A cchiànge stù muèrte sò làggreme perdùte”; “No, u muèrte non u vògghie!”; “Nessciùne u sàpe”.

Il dialetto barese, infatti, lo vede protagonista, dal momento che le sue commedie dialettali, oltre ad essere numerose, sono scritte in un ottimo vernacolo, il che denota la preparazione e la padronanza della lingua dei nostri nonni conosciuta da Triggiani. D’altro canto il dialetto, che è un potente mezzo di comunicazione e che vanta numerose espressioni artistiche, in poesia, in prosa e in teatro, come testimonia appunto il lavoro dello scrittore, si rivela uno strumento importante per la crescita socio-culturale di una popolazione. Triggiani, infatti, contribuisce a creare un ponte autentico tra le generazioni, che hanno necessità di comunicare in modo spontaneo, per crescere senza vincoli e barriere.

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Murat_10

Il radiodramma, frutto della fantasia di Triggiani, che ha tra i personaggi il Re Gioacchino Murat, (ritornato idealmente a Bari dopo 200 anni per vedere cosa è stato fatto per la Bari Nuova), il sindaco, la regina, un paggio, un vigile urbano ed un ragazzo, si svolge davanti al Palazzo municipale mentre arriva il re in divisa dell’epoca con decorazioni ed un colbacco con piume e gemme.

Per gentile concessione della Signora Rosa Lettini Triggiani, che ha aggiornato la grafia del testo ed autorizzato la pubblicazione, riporto per la delizia dei baresi e dei cultori del dialetto barese alcune battute scambiate nel radiodramma tra un vigile urbano, Murat ed il sindaco.


«RE Uagliò, chiáme u sìnneche!
VOCE RECITANTE Il vigile scoppia in una fragorosa risata.
VIGILE E ce ave arrevàte carnevàle? ce iè chèssa masckaràte? Vattìnne, non si sfettènne!
VOCE RECITANTE Il re alza il bastone in modo minaccioso.
RE Ríde mbàcce a cùsse bastóne… Ma vìde addó sime arrevàte: chèsse iè lésa maistá... Ji sò u rè Giacchìne Muràtte... Chiáme sùbete u sìnneche e fernìscele de fá u speretùse… Nu picche de criànze... O tímbe mì te facéve fecelá, accóme fecelàrene a mè.
VIGILE Cùsse iè màtte!
VOCE RECITANTE Il vigile scappa nel portone.
RE (gridando) A tè, u sìnneche! Ji stògghe dó. Te si scherdàte ca stanòtte te sò venùte nzènne? Spíccete! Ferníscele de fá finde de fadegá! Ascínne!
VOCE RECITANTE Il sindaco esce dal portone e va incontro al re. Fa un inchino.
SINDACO Maistá, benternáte! Avìta scusá ce u vìgele urbáne v’ha scangiàte pe nu matte, acquànne v’ha vìste chembenàte adacsì.
RE Ji decèsse vìgele inurbáne.
SINDACO Stéve mbegnáte che na Giùnde mbòrtande, ma appéne so sendùte le paróle mbregghiàte du vìgele sò accapesciùte tutte e me sò ammenáte a spezzacuèdde.
RE Va bùne, uagliò. Addó ng’è gùste no ng’è perdènze. U sacce ca vu fadegàte o mòtte e frecàte terrìse pure pe resperá, ma mó, accóme te sò dìtte jinde o sènne, vògghie fá nu gire attùrne a Bàre pe vedè dópe dú sègghele ce cóse si chembenáte tu e chìdde c’hanne chemannáte prime de tè.
SINDACO Signorsì, maistá. Avìta scusá ce non sò dìtte a nesciùne c’avìva terná iósce, assenò me pigghiàvene pe matte.
RE Ci pèggre se fásce, u lupe se la mange… Madònne ce site devendàte delecàte: parìte tande femmenèdde. A le tímbe mì le masque ièrene chiú iòmne. Non parláme de chìdde ca chemannàvene.
SINDACO Iè acsì ca va u munne iósce.
RE Me sò stangàte percè sò arrevàte a l’appéte. Non sò acchiàte na carròzze, nè nu cavàdde. Ma ce fine hanne fàtte?
SINDACO Le carròzze non asìstene chiú.
RE E le cavàdde?
SINDACO Mó stònne le tomòble.
RE E le cavàdde ve le site mangiàte a brascióle? U milleuettecindettrìdece trasìbbe trionfànde a Bàre sópe o cavàdde.
SINDACO U sàcce da quànne scéve a la scóle.
RE Mó facìme cùsse gìre!
VOCE RECITANTE Da questo momento i due personaggi mentre parlano passeggiano lentamente andando avanti e indietro.
SINDACO Signorsì, maistá. Allóre acchemenzáme do palàzze ca sta faccembrònde o menecìbbie.
RE Dá sta l’Indendènde.
SINDACO Na vòlde se chiamáve adacsì, ma mó se chiáme Prefètte e iè u capendèste de tutte la provìnge.
RE Sò accapesciùte. Vú ve la spassàte a cangiá le cóse, cóme ce mangàssere le probléme sèrie... E cùsse vecìne o menecìbie àva ièsse u tiàdre Peccìnne. Ce uè sapè la veretá ji sàcce tutte percè prime sò mannáte u segretàrie mì a fá nu gìre jinde a Bàre e jidde m’ha fàtte na relazióne.
SINDACO (sottovoce) Ce fìgghie de bonamàmme!
RE Ce si dìtte?
SINDACO Sì, cùsse iè u tiàdre Peccìnne. È state achiùse quatt’ànne.
RE Tande pe fá n’alde despìtte a Peccìnne. Non avàste quànde nge ne facèrene le barìse a le tímbe sú, tande ca se ne scì a Parìgge. Mó m’hanne dìtte ca nge hanne frecàte pure la pènne ca tenéve máne, sópe o monumènde.
SINDACO Tande non petéve scrive chiú… Facìmenge u còrse Vettòrie Manuéle, finghe a máre.
RE Adacsì se chiáme mó? Quande nóme avìte cangiàte. Ng’è state nu tímbe ca se chiamáve còrse Ferdenandé, mèndre mó se chiáme còrse Vettòrie Manuéle: eppùre chiú de cinguand’ànne fá Vettòrie Manuéle se la facì che Mussolìne e pure jidde nge còlpe ce perdìste la uèrre.
SINDACO Maistá, adacsì vònne le cóse. Acquànne arrevàrene le garebaldìne cangiàrene le nóme a le còrse barìse.
RE E le barìse devendàrene tutte garebaldìne e adacsì sò remàste. Sò capesciùte cóme vònne le cóse: se cange u pìle, ma u vìzie má.
SINDACO Dó na vòlde stéve u café “La Sèmme” ca facéve u mègghie café de Bàre e sópe o palàzze stéve la làpede pe recherdá u vindicìnghe abbrìle du milleuettecindettrìdece, acquànne segnerì mettìste la prima péte du burghe murattiáne.
RE Addó sta “La Sèmme” e la làpede?
SINDACO U palàzze de “La Sèmme” non asìste chiú. Fu ammenáte ndèrre u millenovecindesessandaquàtte. Mó sta u palàzze Mòtte e la làpede sta dassùse.
RE Ah, menomále ca le barìse non se la sò frecàte.
SINDACO Maistá, nú barìse sime tutte ladre, ma onèste.
RE A cùsse punde te digghe u fatte accóme scì... A la fine du settecínde la pobblazióne scoppiàve jinde a Bàre vècchie. No nge stéve chiù nu pertùse lìbere. Pedènne iére necessàrie assì da le mùre vícchie e acchemenzá a costruì Bàre néve. Rè Ferdenànde e pó canàdeme facèrene passá trènd’ànne a pegghiá pe fèsse le barìse, ma pó fùbbe ji a decìde, pure percè apprìme, fòrse pe sbàglie, fu nemenáte Tráne la citá chiú mbortànde de la provìnge. Remediàbbe e Bàre ternó a ièsse citá prengepàle e ji venìbbe dó... Arrevàte vecìne a la citá, l’autoretà me venèrene ngòndre e me mbetàrene a mètte la prima péte du bùrghe néve... Acsì salìbbe sópe o cavàdde e facìbbe l’endràta trionfàle a Bàre. Sparó u cannóne, senàrene le cambáne e u pòbble me battì le máne… A l’inaugurazióne mettèrene na làpede e decìbbe: «N’avìma fá na grànne e bèdda citá».
SINDACO Mó stá a dísce na bescì. Cùsse penzíre iè du giornalìste e screttóre Armànde Peròtte. Pe sbàglie decèrene ca iére farìne du sacche de la vósta maistá, fòrse percè paréve giùste ca chìdde paróle l’avìva dísce segnerì.
RE Se póte dà ca me sbàglieche ma vecìne a la làpede lassàbbe nu bèlle anídde cu brellànde.
SINDACO U anídde non è state má acchiàte.
RE E se capìsce. Ngualchedùne s’u ha frecàte. Non sóle, ma lassàbbe pure nu tesóre.
SINDACO Ah, u tesóre?
RE Sì, nu necessàrie da viàgge tutte d’argìnde pe le barìse c’hanna menì angóre. Cùsse iére u testamènde mì lassàte o Comùne.
SINDACO Cèrt’è ca u tesóre non s’àve acchiàte. Fu pertàte a l’Universetá e da dá ha sparesciùte.
RE Tutte ladre. Se meretèscene de ièsse attaccàte a la “chelònna mbáme”, ce asìste angóre.
SINDACO Asìste, asìste. Comùngue dó fernèsce u còrse Vettórie Manuéle.
RE A propòsete, u sá ca quànne Ferdenànde ternó a Nàbbue me levó u tróne e me facì accìde? E le barìse ca sò state sèmbe levandìne chiamàrene u còrse cu nóme sú, scherdànnese de tutte chèdde ca ji avéve fàtte pe Bàre. La dì ca s’avvió la costruzióne du burghe néve se facèrene festeggiamìnde a la grànne e non mangó neppùre la fèste da balle o Castídde. Ji fùbbe u prime a senná la libertá pe l’Itàglie: non avéva ièsse chiú schiàve de nesciùne. Eh, quànde cóse facìbbe pe chèssa citá, ma le barìse mànghe pe festeggiá le cínd’ànne da chèdda dì ca trasìbbe a Bàre fùrene capásce de farme u monumènde c’avèvene premettùte, eppùre tànne iére giòvene e berefàtte... Avéve accapesciùte ca Bàre petéve devendá grànne percè stéve sópe o máre. E ji dó veléve nu monumènde a cavàdde o pòste de cùdde ca mettèrene jinde a na nìcchie du palàzze rìàle a Nàbbue, addó stògghe a ièsse fecelàte. Le barìse sò despettùse percè m’hanne fàtte asselùte nu mínze buste. U hanne mìse o spunde de còrse Cavùrre e còrse Vettòrie Manuéle, ca ce m’arrecòrdeche fùrene l’autóre de la destruzióne de le dò Siciglie... (Sospende il racconto e trattenendo il sindaco per un braccio) Mó, affìrmete nu pìcche.
VOCE RECITANTE Si fermano. Il re avvicina una mano all’orecchio come se stesse ascoltando qualcosa. Dopo torna a guardare il sindaco.
RE Fòrse me sò sbagliàte. U fatte iè ca m’ha parùte de sendì la vósce de megghièreme, la reggìna Carolìne.
SINDACO Ma no, Maistá, la reggìne iè mòrte da quase ducínd’ànne.
RE Iè possìble percè se véde ca pure ièdde facì na mòrte nu pìcche mbregghiàte e ognettànde me iàcchieche vecìne l’òmbra só. Cóme a nùdde iósce nge l’acchiáme da nànze percè iè gelóse assá e se póte dá ca m’ha venùte dréte. U stògghe a dísce percè ce avèssa capetá d’acchiàlle da nànze non te sckànde.
SINDACO Oramá no me sckànde chiù nudde. Ci u avéva dísce ca u sìnneche avéva tenè a ceffá che le spìrde!
RE E che ci te la uè fá, asselùte che ci fásce ndrallàzze? Sciáme nànze... Faccembrònde a la làpede stéve u mercàte de chiàzza Mercandìle.
SINDACO Cùdde fu ammenáte ndèrre mínze sègghele fa e mó avìme fàtte u mercàte néve.
RE U vègghe, ma me pare ca iè nu mercàte... senza mercàte.
SINDACO U sacce, ma pe la veretá avìme sbagliàte le cunde percè sta sèmbe ci la vóle còtte e ci la vóle crude.
RE Eh, ci manègge festègge e ci non rìseche non ròseche. D’alda parte ci nàsce tunne no móre quadre. É state sèmbe adacsì pe le polìteche: ci u sape ce ialde ndrallàzze sta sòtte!
SINDACO Maistá, me le state a dísce de tutte le chelùre.
RE Ci sckùte ngìle mbacce nge vène.
SINDACO Ma stògghe a dísce la veretá.
RE Iè sèmbe la veretá de nu politecànde fàtte tutte de bescì. E acsì se frèche u pòbble. Spìsse ve sbagliàte e má ve la fàscene pagá. A nguàlch’e alda vanne pure a le tímbe mì cèrte sbàglie se pagàvene sópe a la pròbbia pèdde... Mèh, mó sciáme a dá n’occhiàte ndèrre a la lànze. Acquànne ji stéve… sópe a la tèrre le barìse scèvene a mangiá piàtte de rìzze che la meddìche du pàne, pulperìzze e còzze. Pó accattàvene u pèsce pezzecàte che le varchecèdde; a menzadì accattàvene le paste e se retràvene a le casre.
SINDACO Maistá, la veretá iè ca chiú de na vòlde ha scoppiàte a Bàre u colére e tande barìse cùsse vìzie s’u hanne levàte pe la pavùre. Mó ndèrre a la lànze se vènnene arlògge, radiolìne, tappète, cassètte e videocassètte.
RE Ma ce càcchie avìte chembenáte?... Náh, dó vecìne vègghe u spèttre du tiàdre Margherìte. Da quànd’ànne sta adacsì?... E percè non se refásce?
SINDACO U tiàdre Margherìte iè devendàte nu fandàsme percè ha fàtte na brutta mòrte cóme a segnerì. E non se mèttene d’accòrde cóme e cì u àva recostruì, pure ce mó pare ca ngualcheccóse se sta a móve.
RE E u sprefùme du máre ca se sendéve apprìme da chìsse vanne ce fine ha fàtte?
SINDACO Mó iè tutte nguináte.
RE Ve pòssene accìde... Avìte levàte a le barìse tutte le prísce. Ce fine amáre! U sò capesciùte ca vú mettìte nu passe nànze e désce ndréte. Sèmbe ndècìse. Iè possìble ca non èsse nu Masanídde ca descetésce u pòbble e ve la fásce pagá
SINDACO Maistá, chèsse iè la demograzì. Pe iògn’e cóse besògna mètte nzíme cínde cápe.»
……………………
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty CHIUDE IL "TEATRO PURGATORIO"

Messaggio  Vittorio E. Polito Ven Apr 26, 2013 4:11 pm

da "CORRIERE DEL MEZZOGIORNO" DEL 26 APRILE 2013

IL CASO

Il teatro Purgatorio deve chiudere,
e annuncia il «suicidio con i suoi attori»

Il direttore artistico Nicola Pignataro svende tutti gli spettacoli. «Accanimenti burocratici»

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Pignat10

Nicola Pignataro

«Carissimo Nicola, sono il teatro Purgatorio, è la prima volta, da quando ho avuto il piacere di conoscerti in quella ormai lontana primavera del ’76, che mi accingo a scriverti». Inizia proprio così la lettera pubblica che la storica struttura barese scrive al suo direttore artistico, Nicola Pignataro. Una trovata ironica dello stesso Pignataro per annunciare la chiusura del teatro Purgatorio, prevista per il prossimo 21 maggio a causa di «ingiustizie», «accanimenti burocratici subiti da parte dell'attuale Amministrazione Comunale, tutti comportamenti che rendono impossibile il prosieguo delle attività», si legge sempre nella lettera.

A questo annunci, però ne segue un altro: il teatro prima che venga chiuso ha deciso di suicidarsi: per evitare «l'onta» della chiusura il giorno prima dell'arrivo dei gendarmi, il 20 maggio, il teatro «si suiciderà» alla presenza dei suoi attori, dei giornalisti, operatori tv e di tutti i suoi simpatizzanti. Sino alla fine di maggio il cartellone del teatro, in via Pietrocola 19, prevede «Ultime risate a prezzi di svendita», ogni giorno si terranno spettacoli ad un prezzo simbolico di 2 euro e 50 nei giorni feriali e di 3 euro e 50 nei giorni festivi. Il ricavato, scrive sempre ironico Pignataro, serva per «pagare le esequie del teatro». A conclusione della lettera il "teatro" scrive: «Abbracciami tutti gli attori e i tecnici che hanno calcato le mie scene e, se puoi, rinnova a nome mio la dichiarazione di incondizionato amore che in tutti questi anni ho tributato alla città di Bari ed ai baresi».

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty CHIACCHIERANDO DI BARESITA' E TRADIZIONI AL CENTRO DI SALUTE MENTALE

Messaggio  Vittorio E. Polito Dom Mag 05, 2013 10:16 am

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Baresità e Tradizioni, dialoghi di Polito e Fabris al Centro di Salute Mentale
11:25 | Raccolto in: Bari,Territorio | Pubblicato da: Giornale di Puglia
5 MAGGIO 2013

di Vito Ferri

Si è svolto presso il Centro di Salute Mentale “Bari Centro”, diretto dalla prof.ssa Maristella Buonsante, un interessante incontro sul tema “Chiacchierando di tradizioni baresi”, con la partecipazione di Piero Fabris, scrittore ed artista, e Vittorio Polito, giornalista e scrittore.

Maristella Buonsante, psichiatra e psicoterapeuta, che ha presentato l’evento ed i relatori, ha sostenuto che spesso della baresità si diffonde spesso più la parte negativa che quella positiva, quindi la necessità di far ricordare la baresità attraverso una chiacchierata sulle tradizioni baresi. Buonsante ha sottolineato anche la disponibilità di amici che accettano gratuitamente e volentieri di collaborare con il Centro, i quali non regalano solo informazioni, ma soprattutto offrono la loro personalità, il loro modo di affrontare i problemi, il loro modo di parlare.

Oggi abbiamo Vittorio Polito, giornalista e scrittore, già assistente bibliotecario presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, col quale ha collaborato anni fa in occasione di conferenze e convegni sulla comunicazione, sul dialetto, ecc. Da qualche anno, ricorda Buonsante, Polito sta pubblicando alcuni testi sulla baresità “Baresità e… maresità”, “Baresità, curiosità e…” e, ultimo in ordine di tempo “Pregáme a la barése (Preghiamo in dialetto barese) scritto a quattro mani con Rosa Lettini Triggiani (tutti della Levante Editori).

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Un immagine di gruppo dell'incontro
Piero Fabris, pittore, poeta e prolifico scrittore, trasferisce nella sua produzione il frutto di personali ricerche nel campo dei simboli e delle favole e leggende del territorio pugliese. Fabris è anche un estimatore di Hrand Nazariantz al quale ha dedicato il testo teatrale “Rosa Hrand…agio”. I suoi libri più importanti sono considerati “La Rosa dei venti e il segreto del Monte Rosso” (Gelsorosso Editore) e “La masseria delle cinquanta lune” (Progedit Editore).

Polito ha fatto un lungo excursus sulla baresità, ovvero su tutto quello che entra in questo grande capitolo: dialetto, tradizioni, folclore, cucina monumenti, arte e pittura, chiese, modi di dire, comportamenti proverbi, soprannomi, usi e costumi, teatro dialettale, poesie ed anche il nostro San Nicola. Quindi ha ricordato che la baresità ed il dialetto sono entrati anche nell’Aula Magna dell’Università di Bari, attraverso i suoi libri, appena citati, presentati dal Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli.

Piero Fabris, quindi, ha fatto il suo pregevole intervento, illustrando all’attento ed interessato pubblico, alcune tradizioni che, secondo il relatore, significa trasmettere agli altri la cultura ed ha citato quindi Vito Maurogiovanni, notevole scrittore, e Pasquale Sorrenti, scrittore e poeta, entrambi illustri maestri della baresità, cronisti e testimoni delle tradizioni dalla nostra città. Ha inoltre riferito tante curiosità e tradizioni riferite a Bari ed alle abitudini degli abitanti.

Il pubblico che ha molto apprezzato l’evento, ha quindi interagito piacevolmente con entrambi i relatori scambiandosi fatti e curiosità. Insomma, una bella chiacchierata sulla baresità e le tradizioni.


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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty LE ASSURDE PROPOSTE DELLA LEGA NORD PER I DIALETTI

Messaggio  Vittorio E. Polito Mer Mag 15, 2013 9:42 am

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15 MAGGIO 2013
LE ASSURDE PROPOSTE DELLA LEGA NORD PER I DIALETTI


di Vittorio Polito

DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 La_car10 La carta dei dialetti

Il caldo in arrivo e la confusione politica del momento sta a dir poco mandando in confusione qualche leghista che dopo varie polemiche a proposito dell’Inno di Mameli, del Festival della canzone in dialetto, degli esami di dialetto per i docenti o i telegiornali regionali in vernacolo, oggi propone il quotidiano Padania bilingue (italiano e dialetto). Progetti accettabili ma irrealizzabili per i seguenti motivi.

Il dialetto è un idioma proprio di una determinata comunità, caratterizzato dall'ambito geografico relativamente ristretto, ovvero un sistema linguistico o culturale limitato per lo più all’uso solo parlato, a cui si contrappone la lingua ufficiale o nazionale di un paese. Il dialetto è stato l’assurdo argomento che ha più interessato gli italiani, ovvero alcune categorie, in particolare gli insegnanti che si vedono additare quali diretti responsabili per l’insegnamento del dialetto, ma di quale dialetto? È notorio che l’Italia è il paese con il maggior numero di dialetti, per cui basta spostarsi di qualche chilometro da un luogo ad un altro e il vernacolo cambia, quindi maggiore difficoltà a intendersi. In sostanza ci vorrebbero tanti insegnanti quante sono le varietà linguistiche della penisola e non essendo possibile questo, allora si dovrebbero creare in tutte le Università le “Facoltà di Dialettologia” (da non confondersi con l’insegnamento di dialettologia che è altra cosa).

La conferma si legge nel volume di Carla Marcato «Dialetto, dialetti e italiano» (Ed. Il Mulino – Itinerari). L’autrice, docente di Linguistica Italiana e dirigente del Centro Internazionale sul plurilinguismo dell’Università di Udine, sottolinea che l’Italia è un paese di eccezionale varietà linguistica, ha al suo attivo non solo l’italiano standard ma anche i dialetti e le minoranze linguistiche, a cui si aggiungono, completando il quadro, i dialetti parlati fuori della penisola, in aree prossime o, talvolta, in terre assai lontane. La pubblicazione descrive, secondo varie prospettive, la situazione del dialetto con le sue qualificazioni più correnti: arcaico, schietto, locale, rustico, urbano, ciò che si pensa del (proprio) dialetto, il rapporto con l’italiano e le sue varietà, le diverse forme di documentazione (vocabolari, grammatiche, atlanti linguistici), ed i gruppi dialettali. Una ulteriore risposta scientifica alle insulse proposte dei leghisti è evidenziata nel volume «Dialettologia italiana» (Ed. Utet Libreria 2009) di Mario Cortelazzo, che ha insegnato per lunghi anni all’Università di Padova, guarda caso proprio in Padanìa, pubblicando saggi e contributi di ricerca e promozione dello studio scientifico del dialetto, e di Carla Marcato, sopra citata, che si occupa anche di dialettologia, etimologia, antroponimia e toponomastica. Due autorità in fatto di dialettologia.

A solo titolo esemplificativo riporto da quest’ultimo autore le varietà dialettali indicate (non dialetti) in esso contenute e presenti in Italia: abruzzese, corso, gallo-italico, friulano, istrioto, italiano, ladino centrale e veneto, laziale, ligure, ligure-piemontese, lombardo, lunigianese, marchigiano, molisano, romagnolo, salentino (che comprende anche Lecce, Brindisi e parte di Taranto), sardo, siciliano, ticinese, toscano, umbro, valdostano veneto. A questi vanno aggiunti tutti i dialetti italiani dei circa 8100 Comuni, ai quali vanno sommate tutte le varietà all’interno delle varie regioni e città e le altre parlate locali. Un lavoro impossibile sia per gli insegnanti che per i redattori dei telegiornali e dei quotidiani che, per dar corso alla fantasiosa proposta, dovrebbero sottoporsi ad innumerevoli studi ed esami, poiché tutti, a loro volta, dovrebbero diventare esperti di dialetti per insegnare, annunciare e scrivere bene, cosa ancor più difficile, le varie lingue madri (?). E dei poveri tele-ascoltatori e lettori che ne sarà? Se ad esempio un barese ascolta un notiziario in dialetto genovese o viceversa cosa capirebbe?

Raffaele Simone, uno dei maggiori linguisti europei, in un articolo pubblicato su la Repubblica del 25 agosto 2009, scrive senza mezzi termini che «Bossi con le sue sparate si è spinto sul difficile terreno della politica culturale», certamente non di sua competenza, mentre Carlo Petrini, fondatore del movimento culturale Slow Food sostiene, sullo stesso quotidiano, che «Pensare che lo studio delle parlate tradizionali possa essere imposto per legge o con metodi coercitivi è un errore fatalmente destinato a rivelarsi controproducente».

Pertanto collaboriamo tutti a vivacizzare, nobilitare e diffondere i dialetti, ma senza esagerazioni.

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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty LEGA NORD

Messaggio  Admin Mer Mag 15, 2013 3:12 pm

Ho letto con attenzione ed interesse l'articolo di Vittorio Polito riguardante i rapporti della Lega Nord con il dialetto. Concordo totalmente con quanto ha scritto l'amico Polito. Io vivo da anni in Veneto in una terra dove la maggioranza dei suoi abitatori è leghista. Il mio parere sull'argomento è quindi il seguente: mi sono stufato fino all'esaurimento del mio ruolo di intellettuale, si fa per dire, che mi costringe a rispondere, con pacatezza e con argomentazioni assolutamente fondate, a gruppi culturali che la pensano in maniera difforme dalla mia. Il risultato di questa mia stanchezza è che sono arrivato ad un punto di non ritorno, per cui, se qualcuno dovesse chiedermi qual'è la mia opinione sulla querelle intorno ai dialetti che ormai la Lega dispiega da anni, ho personalmente deciso che risponderò da ora in poi sempre e soltanto in un solo modo: che vadano affanculo! Mi auguro di essere stato chiaro il più possibile. franz falanga
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty RE. LE ASSURDE PROPOSTE DELLA LEGA NORD PER I DIALETTI

Messaggio  Vittorio E. Polito Gio Mag 16, 2013 6:54 am

QUANTI SONO I DIALETTI IN ITALIA?

Per i leghisti che ipotizzano giornali o telegiornali bilingue (italiano e dialetto), o insegnamenti scolastici di dialetto e per tutti coloro che ritengono semplice l’insegnamento dei dialetti a scuola, è bene che sappiano che il progetto non è assolutamente realizzabile considerando che, ai vari dialetti segnati, ogni gruppo di dialetti può a sua volta essere diviso in altri più piccoli. Per cui coloro che hanno di queste velleità sono invitati a leggere l’elenco di massima di quanti sono i dialetti in Italia, ai quali vanno aggiunte le altre migliaia di parlate sconosciute e quindi impossibile ad essere incluse nell’elenco che segue (ripreso da internet).

Gruppo gallo-italico

Piemonte
Lingua piemontese
dialetto astigiano
dialetto torinese
dialetto cuneese
dialetto vercellese
dialetto alessandrino
dialetto monferrino
dialetto langarolo
dialetto valsesiano
dialetto biellese
dialetto canavesano
Lingua lombarda
Dialetti lombardi occidentali o insubri
dialetto novarese
dialetto ticinese
dialetto ossolano
Lingua ligure
dialetto ligure alpino
dialetto brigasco (comune di Briga Alta)
dialetto ligure dell'Oltregiogo centrale

Liguria
Lingua ligure
dialetto ligure genovese
dialetto genovese
dialetto savonese
dialetto ligure orientale
dialetto spezzino
dialetto ligure centro-occidentale
dialetto finalese
dialetto ligure occidentale
dialetto intemelio (varietà liguri della provincia di Imperia)
dialetto ligure alpino
dialetto brigasco (alcune frazioni del comune di Triora)
dialetto roiasco (comune di Olivetta San Michele)
Nota: i dialetti dell'Oltregiogo occidentale (bormidese, sassellese e orbasco) presentano caratteri di transizione con la lingua piemontese.

Francia
Lingua ligure
dialetto ligure occidentale
dialetto intemelio
dialetto ligure alpino
dialetto brigasco
dialetto ligure coloniale
dialetto bonifacino (in Corsica)

Principato di Monaco [modifica]
Lingua ligure
dialetto ligure occidentale
dialetto monegasco

Lombardia
Lingua lombarda
Dialetti lombardi occidentali o insubri
dialetto milanese
dialetto monzese
dialetto brianzolo
dialetto bustocco
dialetto legnanese
dialetto varesotto
dialetto sangiorgese
dialetto ticinese
dialetto comasco
dialetto lecchese
dialetto valtellinese
dialetto lodigiano
spasell (in realtà una parlata gergale)
Dialetti lombardi orientali
dialetto bergamasco
dialetto bresciano
dialetti camuni
dialetto cremasco
gaì (in realtà una parlata gergale)
Dialetti lombardi meridionali (di transizione verso l'emiliano-romagnolo)
dialetto mantovano
dialetto cremonese
Lingua emiliano-romagnola
dialetto pavese (anche noto come pavese-vogherese)

Canton Ticino [modifica]
Lingua lombarda
Dialetti lombardi occidentali o insubri
dialetto ticinese

Trentino-Alto Adige [modifica]
Lingua lombarda
Dialetti lombardi orientali
dialetto trentino occidentale

Emilia-Romagna [modifica]
Lingua emiliano-romagnola
Dialetti emiliani
dialetto piacentino
dialetto parmigiano
dialetto reggiano
dialetto modenese
dialetto bolognese
dialetto ferrarese
dialetto carrarese (anche se la provincia di Massa-Carrara è in Toscana)

Dialetti romagnoli
dialetto ravennate
dialetto forlivese
dialetto cesenate
dialetto riminese
Lingua ligure
dialetto ligure dell'Oltregiogo orientale

Repubblica di San Marino
Lingua emiliano-romagnola
Dialetti romagnoli
dialetto sammarinese

Marche
Lingua emiliano-romagnola
Dialetti romagnoli
dialetto pesarese/fanese
dialetto montefeltrino
dialetto altometaurense

Toscana
Lingua emiliano-romagnola
Dialetti emiliani
dialetto carrarese e della Lunigiana

Sardegna [modifica]
Lingua ligure
dialetto ligure coloniale
dialetto tabarchino

Sicilia [modifica]
Dialetti galloitalici

Gruppo linguistico veneto

Veneto [modifica]
Lingua veneta
dialetto veneto centrale
dialetto veneto lagunare
dialetto chioggiotto
dialetto veneto occidentale
dialetto veronese
dialetto veneto centro-settentrionale
dialetto trevigiano
dialetto coneglianese
dialetto sandonatese
dialetto veneto settentrionale
dialetto bellunese

Trentino-Alto Adige [modifica]
Lingua veneta
dialetto veneto occidentale
dialetto trentino

Friuli-Venezia Giulia [modifica]
Lingua veneta
dialetto veneto orientale
dialetto triestino
dialetto muggesano
dialetto bisiaco
dialetto veneto liventino
dialetto veneto-udinese (di transizione con la lingua friulana)

Istria (Slovenia e Croazia)
Lingua veneta
dialetto istroveneto
Lingua istriota
dialetto rovignese

Lazio [modifica]
Lingua veneta
dialetto venetopontino

Varianti del dialetto toscano

Toscana
dialetto toscano
dialetti toscani settentrionali
dialetto fiorentino
dialetto pratese
dialetto pistoiese
dialetto pesciatino
dialetto lucchese
dialetto garfagnino
dialetto versiliese
dialetti toscani orientali
dialetto casentinese
dialetto altotiberino (varietà biturgense)
dialetti toscani meridionali
dialetto aretino-chianaiolo
dialetto senese
dialetto grossetano
dialetti toscani occidentali
dialetto viareggino
dialetto pisano
dialetto livornese
dialetto còrso cismontano
(vedi oltre in Gruppo linguistico sardo-còrso)

Lazio
Dialetto romanesco
romanesco contemporaneo di Roma
romanesco contemporaneo di Latina
Di grande importanza per la dialettologia italiana e, più in generale, per la linguistica romanza i dialetti di transizione tra la Toscana e l'Emilia (es: i dialetti dell'Alto Reno tra le province di Pistoia e di Bologna).

Gruppo dei dialetti centrali

Umbria
dialetti umbri
area centro e sud-orientale:
dialetto fulginate
dialetto spoletino
dialetto nursino
area nord-occidentale:
dialetto perugino e del Trasimeno
dialetto eugubino
dialetti altotiberini (varietà tifernate e umbertidese)
area sud-occidentale:
dialetto ternano
dialetto orvietano

Marche
dialetti marchigiani
dialetto anconitano
dialetto osimano
dialetto maceratese-fermano-camerte
dialetto ascolano (di transizione con il dialetto abruzzese)

Lazio
gruppo laziale
dialetto romanesco
dialetto ciociaro
dialetti dei Castelli romani
dialetto albanense
dialetto ariccino
dialetto marinese
dialetto rocchigiano
dialetto velletrano
dialetto della Tuscia
dialetto bassanese
sottogruppo lepino-ausone (municipale)
dialetto cisternese
dialetto corese
dialetto setino o sezzese
dialetto sonninese

Abruzzo
dialetto abruzzese
gruppo sabino
dialetto aquilano
dialetto carseolano
dialetto tagliacozzano

Gruppo dei dialetti meridionali intermedi

Lazio
dialetto campano settentrionale (sud pontino e basso frusinate)

Abruzzo
dialetto abruzzese
gruppo occidentale
dialetto marsicano
dialetto peligno
gruppo orientale-adriatico
dialetto ascolano
dialetto abruzzese adriatico (varianti Teramana, Pescarese-Pennese, Chietina occidentale, Chietina orientale, Lancianese e Vastese)
dialetti campani (nell'area di Castel di Sangro)

Molise
dialetti molisani abbruzzo-frentani (nell'area Termoli- Larino- Trivento)
dialetti molisani orientali (nell'area Bojano- Campobasso- Riccia
dialetti molisani occidentali (area Matese-Mainarde)
dialetti campani (nell'area di Venafro)

Campania
Lingua napoletana
dialetti campani
dialetto ischitano
dialetto lacchese-casamicciolese (Isola d'Ischia)
dialetto foriano (Ischia)
dialetto panzese (Ischia)
dialetto serrarese (Ischia)
dialetto campagnanese (Ischia)
dialetto baranese (Ischia)
dialetto salernitano
dialetto cilentano

Basilicata
dialetti lucani
dialetto materano
dialetto potentino
dialetto metapontino

Calabria [modifica]
dialetti lucani
dialetti calabresi
dialetto cosentino

Puglia
dialetto pugliese
dialetto dauno
dialetto foggiano-garganico
dialetto barese
dialetto tarantino

Gruppo dei dialetti meridionali estremi

Puglia
Lingua siciliana (o calabro-sicula)
dialetti salentini
dialetto leccese
dialetto brindisino
dialetto gallipolino

Calabria
Lingua siciliana (o calabro-sicula)
dialetti calabresi
dialetto reggino
dialetto calabrese centrale

Sicilia
Lingua siciliana (o calabro-sicula)
dialetto siciliano occidentale
dialetto siciliano centrale-occidentale
dialetto siciliano metafonetico centrale
dialetto siciliano metafonetico sudorientale
dialetto siciliano non metafonetico orientale
dialetto messinese
dialetto delle Isole Eolie
dialetto pantesco
dialetti galloitalici

Gruppo linguistico còrso

Sardegna
Lingua còrsa
Lingua gallurese
Lingua sassarese
(di origine incerta pisano-còrso-ligure e di transizione col sardo logudorese)

Corsica
Lingua còrsa
còrso cismontano
còrso oltramontano

Minoranze linguistiche riconosciute (Legge 482/1999)

Lingua albanese
Circa cento comuni sparsi nel Sud Italia (si veda Arbëreshë)

Lingua catalana
Alghero

Lingua greca
Parlata in alcuni comuni in Puglia e Calabria (si veda Grecìa Salentina, Greco di Calabria e Isola linguistica greca)

Lingua slovena
Parlata nella fascia confinaria orientale del Friuli-Venezia Giulia
(si veda Diffusione dello sloveno in Italia)

Lingua croata
Si veda Dialetto croato molisano

Lingua francese
Parlata in Valle d'Aosta

Lingua francoprovenzale
Parlata in Valle d'Aosta, alcune valli del Piemonte, Celle di San Vito e Faeto in Puglia
(si veda Minoranza francoprovenzale in Puglia)

Lingua occitana
Parlata nelle Valli occitane del Piemonte e nel comune di Guardia Piemontese in Calabria

Lingua tedesca e affini
dialetto sudtirolese in quasi tutto l'Alto Adige
bavaro-carinziani di Sauris, Timau, Sappada e Val Canale
Cimbri dell'Altopiano dei sette comuni, Lessinia, Folgaria, Lavarone, Cansiglio e Luserna
mòcheni del Trentino
walser della Valle d'Aosta
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DIALETTO BARESE E DINTORNI: NOTIZIE, APPUNTAMENTI, INFORMAZIONI, NOVITÀ ED ALTRO - Pagina 17 Empty DIALETTI & LEGA - COMMENTI ALLE PRECEDENTI NOTE

Messaggio  Vittorio E. Polito Gio Giu 06, 2013 8:51 am

COMMENTI ALLA PRECEDENTE NOTA

Come al solito, si parla di questo argomento senza sapere nulla, né tantomeno sapere nulla di come funzionano queste cose nei Paesi civili. Cioè, quelli fuori dai confini di questa provincialissima italia, dove ancora si pensa che "i dialetti" (cioè lingue in pericolo tutelate dall'Unesco e dal Consiglio d'Europa) siano da salvare "ma senza esagerazioni". Che vergogna.
Gioann March Pòlli, lingue.dialetti@libero.it

***


Evidentemente tutti coloro che hanno commentato negativamente la mia nota non hanno capito il senso della stessa. In sostanza è stata evidenziata la difficoltà di scrivere giornali in dialetto o insegnarlo a scuola, ma questo non significa che i dialetti non devono essere salvaguardati.
Vittorio Polito

***


Gentile Vittorio Polito,

i commenti negativi, nonostante la forma poco cortese, mostrano contenuti che vanno presi seriamente.
Da esperto della rivitalizzazione linguistica posso assicurare che, nonostante ci sia molto dibattito sui "dettagli", c'è unanimità sui passi principali da fare per salvaguardare le lingue locali/regionali (sì, perché quelle che lei chiama "dialetti" sono invece lingue Romanze separate dall’italiano, perché né varianti né figlie di quest’ultimo).
Questo passo principale è la restituzione del loro prestigio e dei contesti comunicativi che gli sono stati sottratti. E' inoltre chiaro (quasi tautologico..) che il prestigio si restituisce inserendo le lingue da salvare in contesti prestigiosi, come la scuola, i media, e l'amministrazione.
E' quindi una fallacia affermare che le piccole lingue d'Italia vadano "vivacizzate, nobilitate e diffuse" e allo stesso tempo contestarne l'inserimento nelle scuole e nei media. E' come affermare di volere salvare gli orsi polari, ma lontano da acqua e ghiaccio, magari dedicando loro un apposito spazio nel Sahara.
E' poi interamente infondata l'idea che le lingue d'Italia sarebbero in qualche modo "speciali" e dunque non inseribili nelle scuole o nei media perché formate da diverse varietà. Non esiste lingua al mondo (soprattutto fra quelle regionali) che non abbia varianti cittadine, comunali, frazionali.
La LINGUA basca, parlata in una regione poco più grande della Liguria, è formata da cinque gruppi dialettali, ognuno dei quali ha suddivisioni locali e "comunali". Questo è nella natura delle lingue, tanto che esiste anche un nome tecnico: "variazione diatopica". Simili situazioni si trovano anche nella lingua gallese, la lingua catalana, la lingua galiziana, la lingua frisone, eccetera eccetera, tutti sistemi linguistici che, altra tautologia, prima di venire vivacizzati, nobilitati e diffusi erano “sistemi linguistici o culturali limitati per lo più all’uso solo parlato”. L’Italia, da questo punto di vista, non ha proprio nulla di speciale, eccetto la tendenza a negare gli strumenti adatti per la valorizzazione del proprio patrimonio linguistico.
E gli strumenti adatti esistono eccome. Ci sono sistemi ben rodati e chilometri di pubblicazioni scientifiche dove viene spiegato come si affronta la questione della variazione nel contesto dell'uso scolastico e mediatico. Dire che le lingue locali d’Italia sono "impossibili” da insegnare o da usare nei media significa non conoscere le molte realtà europee e mondiali dove ciò è stato fatto con successo. Quindi per favore, basta con i luoghi comuni. Se non si sa come affrontare una questione si abbia l'umiltà di chiedere a chi l’ha già affrontata invece che presupporre retoricamente l'impossibilità di una soluzione.

Marco Tamburelli (PhD)
Docente di Bilinguismo
Dipartimento di Linguistica
Università di Bangor
Galles (GB)

* * *


Caro Vittorio Polito, ti scrivo innanzitutto dandoti del tu in quanto giornalista impegnato nella divulgazione dei principi giuridici e culturali che riguardano il tema di cui hai scritto, ma anche in quanto docente di lingua piemontese nelle scuole che hanno aderito per tantissimi anni ai progetti regionali di insegnamento scolastico della lingua piemontese stessa.
Altri linguisti, docenti, ricercatori penso ti scriveranno confutando il tuo articolo, io mi limito a confutare la tua risposta dove, in sostanza, ribadisci "la impossibilità di scrivere giornali in dialetto o insegnarlo a scuola".
A parte che esiste una pubblicistica vastissima nelle varie lingue (non "dialetti", prego, cerchiamo di uscire dal proverbiale provincialismo italico e utilizzare la terminologia del Consiglio d'Europa e dell'Unesco) locali, regionali o minoritarie. Una pubblicistica plurisecolare e che, nella mia comunità linguistica in particolare, vanta pubblicazioni (una per tutte: la Sloira) scritte integralmente in lingua piemontese, in cui si fa critica letteraria e saggistica "alta". A parte questo, dicevo, la presunta impossibilità di insegnamento scolastico da te ribadita si scontra con la realtà di centinaia di classi di scuola di ogni ordine e grado, in Piemonte, che a partire dal 1997 hanno avuto insegnamento pilota della lingua piemontese nelle sue varianti o sfumature, con la costruzione di una didattica specifica, attenta alle varianti o peculiarità locali. Si scontra con una realtà, nell'Europa civile, in cui le lingue regionali o minoritarie sono usate nell'insegnamento scolastico anche come veicolo di insegnamento e non solo come oggetto di insegnamento (catalunya, bretagna, galles, paesi baschi, frisia...). Si scontra con la realtà di una Regione, la Sicilia, che ha (per il momento solo sulla carta) introdotto per legge l'insegnamento scolastico della lingua siciliana, e dove vi sono progetti pilota - come quello del primo circolo "Leonardo da Vinci" di Trapani, in cui la lingua siciliana è già ora materia di insegnamento attivo.
Questo, caro collega, è un tema delicato da affrontare. Si rischia, se non si ha "il polso" della situazione al di fuori dell'orticello italiano, di inanellare una serie pazzesca di vecchi luoghi comuni ormai sorpassati dalla realtà. Si rischia, e questo è ancora più grave, di andare a toccare diritti fondamentali sanciti giuridicamente a livello internazionale (e naturalmente come al solito l'italia è buona ultima) come quello alla lingua madre, cui l'Unesco dedica tra l'altro ogni anno una Giornata internazionale, il 21 febbraio. Senza le scuole, le lingue in pericolo sono già morte. E dire che vanno salvate sì, ma "senza esagerare", significa - e scusami se ti do l'impressione di assumere il tono del saputello, ma quel che sostengo e documento è frutto del mio impegno professionale e volontaristico di un quarto di secolo sull'argomento - automaticamente considerarle un bene di second'ordine e non un'esepressione del diritto inalienabile di un singolo e di un popolo alla propria identità, e del diritto dell'umanità intera alla propria biodiversità.
Cordiali saluti.
Gioann March Pòlli, lingue.dialetti@libero.it

* * *


Io non ho ben capito com'è che si vorrebbero vivacizzare e preservare i "dialetti" senza tutelarli e insegnarli alle giovani generazioni; come si faccia a nobilitarli, se gli si nega uno status di lingua e una forma scritta; a diffonderli, senza l'insegnamento a scuola.
E non ho ben capito nemmeno come mai imporre l'insegnamento delle lingue locali in maniera coercitiva potrebbe risultare controproducente. L'Italiano è stato imposto coercitivamente a una moltitudine di persone che non l'aveva mai parlato né scritto, e ora siamo in milioni a usarlo come lingua madre; l'Inglese è stato imposto a scuola in modo coercitivo, e adesso le persone che lo conoscono e lo usano discretamente sono molte più di quelle di 50 anni fa.
Sostenere poi che in Italiano ci siano 8100 dialetti è una solenne sciocchezza, mi spiace dirlo. Tutte le lingue del mondo hanno le proprie varianti locali, anche quelle più blasonate e celebrate. Lei pensa che a Mosca e a Vladivostok si parli alla stessa maniera il Russo? Che un mandriano texano parli Inglese alla stessa maniera del broker di New York o del Principe del Galles? Che un marinaio di Marsiglia parli Francese come un pescatore della Normandia o come un professore della Sorbona? Banalmente, pure io e lei parliamo la stessa lingua, ma con alcune innegabili differenze.
Dunque, come mai per le lingue d'Italia dovrebbe valere il contrario? E' semplicemente ridicolo pensare che gli abitanti di Milano e quelli di Sesto San Giovanni non si capiscano parlando in Lombardo! Io, di Milano, potrei parlare in Lombardo anche con gente di Bergamo, Brescia e persino di Bellinzona.
La dialettologia italiana, sin dai suoi primordi, ha trovato e individuato alcuni gruppi linguistici abbastanza riconoscibili e distinti l'uno dall'altro. Purtroppo continua a chiamarli "dialetti" (senza che ci sia alcuna differenza con le lingue, dal punto di vista scientifico), ma questo non toglie il fatto che siano ben individuabili. Volendo, esistono anche standard letterari ed ortografici per ciascuna delle lingue locali.
È anche sbagliato pensare che sia un argomento che coinvolge soltanto la Lega (e lo dico anche perché sono lontano anni luce dalle istanze leghiste): è un argomento che deve coinvolgere tutti noi, perché si parla della nostra identità di italiani, di una delle più importanti battaglie culturali di questo giovane secolo. Lei lo sa di certo che in Catalogna la questione linguistica è portata avanti da praticamente tutto l'arco costituzionale? In definitiva, non capisco per quali ragioni si discorre di "assurde proposte".
Cordialità:
Pietro Cociancich

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Ringrazio tutti per gli esaurienti pareri sulla materia, ma io ho voluto sottolineare solo la difficoltà di intraprendere una simile impresa. Io da anni mi interesso di dialetto/i, ma sempre giornalisticamente parlando, non sono quindi un dialettologo, per cui mi sia permesso anche qualche svista. Errare humanum est. Non serve salire in cattedra e fare i maestri
La nota di Marco Tamburelli, infatti, è un po’ arrogante, presuntuosa e scortese, forse dal punto di vista accademico sa qualcosa in più che io non so, ma dal dire al fare c’è sempre di mezzo il mare. In Italia, ed al sud in particolare, non è cosa facile realizzare certe cose per una serie innumerevoli di motivi. I tentativi sono molto scarsi ed isolati, mentre le istituzioni lasciano il tempo che trovano. E poi dove li troviamo tanti docenti disposti a imparare e insegnare i dialetti?
Io mi sono battuto per il dialetto ed ho sempre cercato di diffonderlo e difenderlo, al punto che ho contribuito alla pubblicazione del libro “Il Dialetto – Dignità di comunicazione, dignità sociale”. Inoltre ho pubblicato tre altri libri: “Baresità e... maresità” (prefazione di Vito Maurogiovanni), “Baresità , curiosità e...” (prefazione del Rettore dell’Università di Bari, docente di filologia classica ed esegesi) e “Pregáme a la barése – Preghiamo in dialetto barese” (traduzione in dialetto delle comuni preghiere del cristiano – prefazione del rettore della Basilica di San Nicola), tutti editi da Levante Editori di Bari. Inoltre in ognuno dei libri sulla Baresità sono riportate centinaia di poesie in dialetto barese, a dimostrazione che mi piace diffondere e divulgare la nostra lingua.
La realtà è purtroppo quella da me segnalata, leggi disposizioni e realizzazioni li lasciamo a chi di competenza. Noi possiamo solo sollevare il problema. Pertanto credo di aver sollevato il problema con alcune provocazioni, ma state pur tranquilli che la situazione rimarrà così com’è.
Ringrazio Gioann March Pòlli, per il suo cortese e costruttivo intervento.
Vittorio Polito

* * *


Caro Vittorio Polito, ti ringrazio innanzitutto per aver definito "costruttivo" il mio intervento. Detto questo, ho molto apprezzato il tuo aver voluto ascoltare e comprendere una visione un po' differente della materia che ti appassiona. Una visione che nasce da una considerazione, a lungo elaborata anche e soprattutto in comparazione con esperienze da tempo attuate al di fuori dei confini dello Stato italiano. Uno Stato che, ahimé, continua in modo perseverante (direi diabolico) a disattendere i suoi stessi principi fondamentali, fra cui l'articolo 6 della Costituzione che tutelerebbe con apposite norme le minoranze linguistiche. Lingue la maggior parte delle quali invece - complici accademici italiani la cui scienza è asservita alla politica, mentre gli accademici del restante universo mondo hanno posizioni ben diverse - vengono ridotte e degradate a semplici "dialetti" e come tali condannati a morte.
Beninteso, la scuola da sola non salverà le lingue non ufficiali. Ma senza la scuola (e i mass media, e l'uso pubblico e amministrativo, e naturalmente la consapevolezza dei locutori che a sua volta si nutre e rinforza della presenza delle stesse lingue in contesti ufficiali) non si potrà andare da nessuna parte. E, entro i prossimi vent'anni, o riusciremo ad invertire la rotta o il tutto sarà consegnato alla polvere delle teche dei musei etnografici. Proprio perchè con le scuole ci lavoro da tantissimi anni so benissimo che vi sono difficoltà estreme di ogni ordine e grado. Ma l'esperienza insegna che invece portare le lingue del territorio a scuola è possibile, eccome se è possibile. Quindi mai gettare la spugna, dichiarando "impossibile" un'azione che invece in realtà più civili dell'Italia è la norma.
Sulla base di queste considerazioni, e del tuo interesse alla materia, ti segnalo allora la pagina facebook del Comitato per la Salvaguardia dei Patrimoni Linguistici, costituitosi lo scorso gennaio a Milano, sulla scorta del gruppo Fb nato per combattere gli spot della Rai che due anni e mezzo fa avevano tentato di ridicolizzare le lingue del territorio. Ricorderai che la Rai cambiò il testo di quegli spot "in corso d'opera": fu il risultato della nostra battaglia. Mi auguro che tu e gli altri lettori di questo spazio interessati alla materia possiate portare anche la vostra esperienza nel nostro gruppo di lavoro.
Cordiali saluti.
Gioann March Pòlli
https://www.facebook.com/Patrimonilinguistici?fref=ts
https://www.facebook.com/groups/nospotrai/

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Grazie a te, Vittorio. E ti chiedo scusa, a titolo personale, se certi miei toni all'inizio sono stati bruschi. Ma su certi argomenti parto sempre a lancia in resta... Sarei comunque molto lieto se dessi un'occhiata alla pagina Fb del Comitato per la Salvaguardia dei Patrimoni Linguistici e al gruppo Fb "Contro lo spot Rai 2010 sui "dialetti". Potrebbe essere proficua per tutti la prosecuzione degli scambi di vedute. Molti saluti a te.
Gioann March Pòlli

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Gentile Vittorio Polito,

mi scuso se la mia nota è stata scortese, purtroppo la mia professione si scontra spesso con posizioni passatiste e nichiliste simili a quelle che lei sembrava voler divulgare, e quindi la mia pazienza nei confronti di queste è talmente erosa che fatico a nascondere la frustrazione. Mi ha fatto piacere leggere il resto della sua risposta, dove riconosce che quelle posizioni erano infatti “provocazioni”. Colpa mia che ho abboccato.
Due chiarimenti mi sembrano però necessari: “forse dal punto di vista accademico sa qualcosa in più che io non so, ma dal dire al fare c’è sempre di mezzo il mare”
le mie esperienze sono sia accademiche che sul campo, quindi trovo ingiusto l’insinuare che i punti da me sollevati sono “solo” accademici, come se le ricerche fatte da un universitario fossero svolte in un vuoto d’aria che non corrisponde alla realtà. Punto di vista molto diffuso (forse per via di come funziona l’università italiana) ma non affatto corrispondente al vero.
secondo punto: dire che “I tentativi sono molto scarsi ed isolati” e “le istituzioni lasciano il tempo che trovano” è una cosa (peraltro vera), tirare in ballo luoghi comuni come la presunta unicità linguistica dell'Italia o la storia delle 8100 varianti è cosa ben diversa. Se lei avesse scritto dei problemi istituzionali e dei tentativi scarsi il mio commento non sarebbe arrivato, o sarebbe stato comunque molto diverso.
Cordialmente
Marco Tamburelli, Docente di Bilinguismo
Dipartimento di Linguistica Università di Bangor - Galles (GB)


* * *


21 maggio 2013 16:29

Al caro Vittorio Polito,
la mia assenza, sia pure di una sola settimana, mi fa sentire arretrata rispetto al suo vorticoso, produttivo, incessante lavoro di giornalista difensore della propria lingua e implicitamente di tutte le lingue minoritarie, la cui precipua valenza risiede nell’esprimere l’identità di un uomo, di una comunità, di un piccolo o grande gruppo etnico.
Un notevole merito le va attribuito, a mio avviso, per aver sollevato, una volta di più, l’annoso problema linguistico italiano – dialetti (certamente lingue anche questi ultimi).
I vari interlocutori intervenuti hanno espresso il loro autorevole pensiero, che trova la mia condivisione nelle linee basilari.
Sono pienamente d’accordo, ad esempio, con il Prof. Marco Tamburelli quando dice che la scuola, i media e l’amministrazione dovrebbero incidere fortemente nella conservazione delle lingue minori,
ma decisamente identitarie.
Io, che per una vita ho insegnato in classi con alunni dai sei agli undici anni, sono partita sempre dalla lingua materna per giungere alla lingua nazionale. Era come fare un viaggio, poi, su binari paralleli, dando la giusta importanza ad entrambe le lingue, con l’ausilio del teatro, che ci permetteva di rivalutare testi poetici, canti, ninnenanne, stornelli e danze della nostra tradizione.
Ho partecipato per tanti anni con i miei alunni al Concorso nazionale “Ragazzi in Gamba” di Chiusi con un programma di “folklore pugliese” che ci ha dato la gioia di risultare per tre volte primi d’Italia.
Ho insegnato ai miei ragazzini anche la lettura e la scrittura della nostra lingua dialettale, con un’ammirata attenzione alla poesia, ai racconti, ai proverbi e quindi alla filosofia di vita degli avi.
Tutto si può fare nella scuola, solo che i docenti siano dotati di amore e di entusiasmo, oltre che di… competenze.
Mi accorgo, ahimè, di essere andata un po’ troppo sul piano personale.
Le dico, in definitiva, di perseverare nell’encomiabile lavoro di difesa delle lingue in questione, cogliendo il meglio da quanto dicono i numerosi autorevoli lettori delle sue pagine.
Sarà mio piacere seguire le ulteriori tappe di un cammino che ancora mi interessa e coinvolge.
Con stima
Grazia Stella Elia


franz falanga 06 giugno 2013 10:09

Innanzi tutto mi presento mi chiamo franz falanga, sono nato a Bari e attualmente vivo in provincia di Treviso da quasi vent’anni per ragioni di lavoro. Sono molto interessato alla parlata barese, ho scritto al riguardo qualche cosa, e seguo con interesse gli articoli di Vittorio Polito. Ho deciso di intervenire questa volta perché mi sono accorto che il clima della disputa culturale su un qualsivoglia argomento sta diventando sempre più irsuto e francamente insopportabile. Troppo comodo scagliarsi contro che non la pensa come te, salvo poi chiedere scusa, ma non è di questo che volevo parlare anche se questo continuo scadere nella ruvidezza dei rapporti specialmente fra persone che non si conoscono ormai caratterizza da un ventennio ahimè la nostra esistenza pubblica e privata. Ciò detto sottopongo alla vostra attenzione uno strano esperimento che ho fatto qui in Veneto e che mi piacerebbe fosse fatto nelle altre regioni italiane. L’esperimento consiste nello scrivere, ovviamente utilizzando il PC per avere una scrittura limpida e leggibile, un brano qualunque di una ventina trentina di righe scritto nella parlata veneta, chessò in quella trevigiana. Personalmente capisco benissimo i vari dialetti veneti, e li leggo abbastanza fluentemente, anche se con accento tipicamente pugliese. Orbene, ho notato che tutte le persone nate cresciute e pasciute qui in Veneto, quindi venetissime a tutti gli effetti, avevano ed hanno grosse difficoltà a leggere ad alta voce, a prima vista, il proprio dialetto. Provate a farlo nella vostra regione e sappiatemi dire. Secondo voi perché questo strano fenomeno accade? Buona giornata a tutte e a tutti.
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